Che poi non e’ che una vorrebbe scrivere di sesso per forza, anzi.
Soprattutto io, che neanche sotto coercizione saprei scrivere un scena erotica senza infilarci tre cialtronerie e due prese per il sedere, e il gioco di parole assolutamente voluto conferma tutto.
Ma e’ che proprio, di questi tempi, esimersi diventa difficile, soprattutto per una che l’ispirazione la prende dagli articoli sul web.
Se si aggiungono le amiche che, in fondo amano sentirmi dir pirlate, mi propongono le peggiori notizie su piazza, sempre di stampo pruriginoso, abbiamo fatto tombola.
A loro parzialissima discolpa c’e’ da dire che nei periodi di crisi, economica e morale, gli unici veri mercati in ascesa sono il gioco d’azzardo e il sesso.
Del gioco d’azzardo non parlo, lo trovo uno sfruttamento della disperazione che andrebbe punito con la reclusione a vita e quindi non mi resta che lui.
Ed e’ così che si leggono storie di famiglie allargate con letti a tre piazze, raccontate come fossero l’idea del secolo e sono incredibilmente patinate e convincenti che ti affretti a chiudere il link, un attimo prima che ti venga voglia di chiamare l’Ikea e chiedere se sia possibile una modifica al Malm, visto che e’ nuovo e ottimizzare e’ sempre cosa buona e giusta.
Oppure ti accorgi di aver sbagliato tutto, leggendo di bancarie dalla doppia vita fasciata nel latex.
Insomma tutto fa brodo o meglio: tutto fa sesso.
Ed e’ quando sei sul punto di pensare che comunque non c’e’ niente di male, che si divertano pure, che leggi la notizia che cambia la prospettiva.
Perché trasformare una ricerca a fini umanitari in un trenino da Rio de Janeiro e’ veramente il massimo.
E tu non sai se inchinarti al genio o votare la tua vita al boicottaggio estremo.
Preambolo: Bill Gates ha detto che investirà nella migliore idea che abbia come scopo quello di rendere accattivanti i condom. All’inizio ho pensato si trattasse di disegnarci due occhiettini vispi e un naso a patata, ma ovviamente sono sempre la solita superficiale e non avevo colto l’aspetto umanitario appunto. Che sarebbe quello di diffondere l’uso del preservativo al fine di evitare gravidanze indesiderate e la diffusione dell’hiv.
Nobile e utile, in perfetto stile Microsoft, se si esclude Windows Vista.
Inutile dire che il brainstorming e’ partito immediatamente.
La parola d’ordine pare fosse: cestiniamo il lattice.
Che da’ irritazione, pare di essere un chirurgo e soffoca sempre un po’.
Alla fine la scelta e’ ricaduta sull’idrogel.
Non ne erano convintissimi in prima battuta ma dopo un bel po’ di simulazioni e prove sul campo, abbiate la compiacenza di seguirmi nel delirio, e’ parso essere perfetto.
Sottile sottile, lubrificato lubrificato, resistente resistente.
Ora come facciamo a testare son cose che non voglio neanche chiedermi, mi basta l’immaginazione, quello che so e’ che, se si fossero fermati qui, io un mezzo inchino l’avrei anche fatto, ovviamente spalle al muro.
Ma han voluto aggiungere i ricchi premi e cotillons e sovvertendo completamente la ricerca.
Sì perché, già che c’erano non gli e’ parso vero di dare una mano, per farsi’ che non l’usassero più, ai signori maschi.
Ma dico, stiamo studiando il modo per aiutare il mondo a fare del sesso responsabile, non vogliamo aiutarlo anche a fare del gran sesso?
Et voila’, ecco che all’interno del cappuccio in idrogel viene inserita una minima quantità di viagra.
Ovviamente l’idea e’ geniale.
Perché puntare sul senso della responsabilità, quando è palese e riconosciuto che il divertimento paghi molto di più?
Da donna mi sento pero' di inoltrare formale protesta a nome di tutto il genere femminile.
Non mi andrebbe giù se riuscissero a trasformare fidanzati occasionali, che fino a ieri simulavano asfissia all’idea del preservativo, in cavalieri che si fingono interessati al nostro benessere, al solo scopo di rifilarci prestazioni farlocche.
Quindi, o s’inventano al volo qualcosa per farsi’ che tette e culo sfidino la gravità anche da nude, dandoci cosi' l'opportinita' di giocarcela ad armi pari in questa fiera della mistificazione, o iniziano davvero a pensare di prendere in considerazione la mia idea di disegnare smile sull’idrogel.
Perché tanto, come ha dimostrato ultimante anche il buon Rocco Siffredi, riescono sempre a farci ridere a prescindere dall’attrezzatura di base.
Ed e’ per questo che ci fregano da anni, non grazie a centimetri e durata, ma all’allegria.
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