
È vero non ci sono più le donne di una volta.
Ammettiamolo e sia finita.
Non ci sono più quelle confortevoli, accoglienti e comprensive compagne di vita.
Quelle con sempre le lasagne pronta e la camicia inamidata.
Non ci sono più le donne che sanno togliere le macchie!
A parte rari casi, che credo stia studiando qualche remota università del Wisconsin, il giorno che le mamme e le nonne andranno in pensione, saremo tutte in giro come la famosa pubblicità, con macchie grosse come medaglie o ci convertiremo all’usa e getta.
Detto questo, aggiungendo che siamo nervose, stizzite e complicate, senza neanche cercare giustificazioni che a volte ci sarebbero anche , vorrei dire una cosa…niente di definitivo s’intende…
Non è che gli uomini siano esattamente come quelli vecchio stampo.
E non parlo solo di cerette a caldo e sopracciglia da modella brasiliana, parlo proprio del pratico, del materiale, delle cose che servono.
Parlo di quegli uomini che con una mano facevano la malta per piastrellare il bagno e con l’altra aggiustavano l’interruttore della cucina.
Quelli che per far contenti a Natale dovevi svaligiare il fai da te, che il seghetto alternativo era un best sellers e il trapano a percussione il nirvana.
Adesso pur di non dover mettere un chiodo nel muro molti si sono convertiti al minimal chic.
Pareti bianche, intonse, che il bianco è anche facile da rinfrescare e non si rischia di sbagliare la tonalità.
Purtroppo per loro però, ogni tanto devono.
Devono tassellare, avvitare, sostituire.
E qui, se una volta meno ci avevano tra i piedi meglio era, adesso è richiesta la nostra costante presenza.
Vuoi per passare il cacciavite, vuoi per stappare una birra, l’importante è non dare suggerimenti e a grappolo elogiarli o ascoltare in silenzio i rosari magari completando la salmodia con un sempre sia lodato, che male non fa.
Non sempre ci viene benissimo, ma contravvenire alle regole può essere pericoloso, potremmo in un amen diventare la “capra espiatoria”, colei che, con i suoi inutili consigli e sarcasmi, ha impedito il capolavoro a venire che già stava partendo la nomination per la stampa delle ninfee meglio appesa del globo terraqueo supportata da Monet con un messaggio dall’aldilà.
Quindi dopo anni di studi dei soggetti a campione e camomille prese, che il caffè per carità, con compagne di vita ormai regine della brugola per causa forza maggiore, si è pensato di stilare un piccolo vademecum della brava assistente.
Alla luce del fatto che per ogni precisetti che si arma di bolla e sestante per attaccare il calendario di Frate Indovino in cucina, ci sono almeno dieci anime artistiche che per decidere dov’è il centro della parete si allontanano quattro passi e chiedono “per te è qui?”, vi consiglio di far tesoro di quel che segue.
1- Mai, e con mai intendo neanche sotto tortura, nominare vostro padre in frasi tipo : mio papà non faceva così a prendere le misure. L’ostilità sarebbe immediata, ben che vada vi lascerebbero il trapano in mano suggerendovi di chiamare l’anziano genitore anche sotto forma di poltergeist, mal che vada vi ricorderebbero che non hanno più calzini appaiati nel cassetto, cosa che con la loro mamma non succedeva mai. Quindi al limite, fingente un mal di pancia, correte in bagno e telefonate al vostro creatore tecnico e chiedete l'aiuto da casa, poi tornate e, dovete essere brave, avviate un simposio che lo porti a credere di aver partorito da solo la soluzione, magari offrendo due alternative: ma secondo te per attaccare quel quadro così grosso è meglio una serie di chiodi a far da cornice o un tassello del 12? Io proverei coi chiodi. Se non opta per il tassello sentitevi libere di agire come credete, denuncia a Forum compresa.
2- Non ridere! Il sarcasmo è visto peggio dell’insulto. Non possono rispondere per le rime, il loro tasso di testosterone andrà in caduta libera visibile e il lavoro peggiorerà immediatamente. Qui la soluzione potrebbe essere semplice, mentre è sulla scala quando l’ilarità sta per prendere il sopravvento, guardategli il sedere, pensate intensamente che nonostante gli anni è ancora degno di nota e concentratevi sul fatto che non è che uno possa avere tutto dalla vita. I fori sul muro vanno e vengono, le terga restano.
3- Diventate maestre della mimetizzazione.
La piastrella del bagno è crepata? Pazientate una giornata e appena esce per comprare il latte, appendete una foto di vostro figlio che fa il bagno immerso nella schiuma, sembrerete eccentrica e il danno sarà celato alla vista.
Insomma abbiate una creatività da spingere Muciaccia in persona a chiedervi ripetizioni, trasformati i danni in opere d’arte.
In fondo se ci fan credere che della spazzatura in un angolo del museo è un allestimento, volete non riuscire a far passare una mensola storta per “la metafora postmoderna dell’ineluttabilità della vita e del suo lento scorrere verso la madre terra”?
Ammettiamolo e sia finita.
Non ci sono più quelle confortevoli, accoglienti e comprensive compagne di vita.
Quelle con sempre le lasagne pronta e la camicia inamidata.
Non ci sono più le donne che sanno togliere le macchie!
A parte rari casi, che credo stia studiando qualche remota università del Wisconsin, il giorno che le mamme e le nonne andranno in pensione, saremo tutte in giro come la famosa pubblicità, con macchie grosse come medaglie o ci convertiremo all’usa e getta.
Detto questo, aggiungendo che siamo nervose, stizzite e complicate, senza neanche cercare giustificazioni che a volte ci sarebbero anche , vorrei dire una cosa…niente di definitivo s’intende…
Non è che gli uomini siano esattamente come quelli vecchio stampo.
E non parlo solo di cerette a caldo e sopracciglia da modella brasiliana, parlo proprio del pratico, del materiale, delle cose che servono.
Parlo di quegli uomini che con una mano facevano la malta per piastrellare il bagno e con l’altra aggiustavano l’interruttore della cucina.
Quelli che per far contenti a Natale dovevi svaligiare il fai da te, che il seghetto alternativo era un best sellers e il trapano a percussione il nirvana.
Adesso pur di non dover mettere un chiodo nel muro molti si sono convertiti al minimal chic.
Pareti bianche, intonse, che il bianco è anche facile da rinfrescare e non si rischia di sbagliare la tonalità.
Purtroppo per loro però, ogni tanto devono.
Devono tassellare, avvitare, sostituire.
E qui, se una volta meno ci avevano tra i piedi meglio era, adesso è richiesta la nostra costante presenza.
Vuoi per passare il cacciavite, vuoi per stappare una birra, l’importante è non dare suggerimenti e a grappolo elogiarli o ascoltare in silenzio i rosari magari completando la salmodia con un sempre sia lodato, che male non fa.
Non sempre ci viene benissimo, ma contravvenire alle regole può essere pericoloso, potremmo in un amen diventare la “capra espiatoria”, colei che, con i suoi inutili consigli e sarcasmi, ha impedito il capolavoro a venire che già stava partendo la nomination per la stampa delle ninfee meglio appesa del globo terraqueo supportata da Monet con un messaggio dall’aldilà.
Quindi dopo anni di studi dei soggetti a campione e camomille prese, che il caffè per carità, con compagne di vita ormai regine della brugola per causa forza maggiore, si è pensato di stilare un piccolo vademecum della brava assistente.
Alla luce del fatto che per ogni precisetti che si arma di bolla e sestante per attaccare il calendario di Frate Indovino in cucina, ci sono almeno dieci anime artistiche che per decidere dov’è il centro della parete si allontanano quattro passi e chiedono “per te è qui?”, vi consiglio di far tesoro di quel che segue.
1- Mai, e con mai intendo neanche sotto tortura, nominare vostro padre in frasi tipo : mio papà non faceva così a prendere le misure. L’ostilità sarebbe immediata, ben che vada vi lascerebbero il trapano in mano suggerendovi di chiamare l’anziano genitore anche sotto forma di poltergeist, mal che vada vi ricorderebbero che non hanno più calzini appaiati nel cassetto, cosa che con la loro mamma non succedeva mai. Quindi al limite, fingente un mal di pancia, correte in bagno e telefonate al vostro creatore tecnico e chiedete l'aiuto da casa, poi tornate e, dovete essere brave, avviate un simposio che lo porti a credere di aver partorito da solo la soluzione, magari offrendo due alternative: ma secondo te per attaccare quel quadro così grosso è meglio una serie di chiodi a far da cornice o un tassello del 12? Io proverei coi chiodi. Se non opta per il tassello sentitevi libere di agire come credete, denuncia a Forum compresa.
2- Non ridere! Il sarcasmo è visto peggio dell’insulto. Non possono rispondere per le rime, il loro tasso di testosterone andrà in caduta libera visibile e il lavoro peggiorerà immediatamente. Qui la soluzione potrebbe essere semplice, mentre è sulla scala quando l’ilarità sta per prendere il sopravvento, guardategli il sedere, pensate intensamente che nonostante gli anni è ancora degno di nota e concentratevi sul fatto che non è che uno possa avere tutto dalla vita. I fori sul muro vanno e vengono, le terga restano.
3- Diventate maestre della mimetizzazione.
La piastrella del bagno è crepata? Pazientate una giornata e appena esce per comprare il latte, appendete una foto di vostro figlio che fa il bagno immerso nella schiuma, sembrerete eccentrica e il danno sarà celato alla vista.
Insomma abbiate una creatività da spingere Muciaccia in persona a chiedervi ripetizioni, trasformati i danni in opere d’arte.
In fondo se ci fan credere che della spazzatura in un angolo del museo è un allestimento, volete non riuscire a far passare una mensola storta per “la metafora postmoderna dell’ineluttabilità della vita e del suo lento scorrere verso la madre terra”?