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LETTERA AD UN PAPA' ...CHE VUOL VIVERE

10/29/2014

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Impazzano in internet i video in cui Robbie Williams nella camera dell’ospedale, mentre la moglie è in travaglio per la nascita del loro secondogenito, balla e canta come un matto.
Ne ho visto uno, so che ce ne sono altri, anche perché pare che lui abbia fatto tutto il tempo a cantare, tweettare, farsi video e condividere il tutto con i fans.
Ciliegina sulla torta l’aver fatto indossare alla signora un paio di tacchi vertiginosi glitterati asserendo che la moglie è glamour anche in sala parto.
Nel video, che ho avuto l’ardore di visionare e che vi posto, si capisce anche perché la ragazza abbia acconsentito a ciò.
Non più presente a se stessa e sull’orlo dell’omicidio, per il quale mi sento di dire che avrebbe avuto molte attenuanti, ha fatto tutto quanto in suo potere per far finire lo spettacolo velocemente e nel modo meno cruento possibile.
Questa cosa mi ha mosso a pietà per la preservazione della specie.
Non tanto umana, di sperma criogenicamente preservato credo ce ne sia abbastanza per un paio di generazioni almeno, ma della specie dei papà.
Ed è con questo intento che ho deciso di scrivere agli aspiranti genitori una lettera sentita.

Lettera ad un aspirante papà.

Caro papà,
immagino tu ti stia approcciando al tuo nuovo ruolo con tanto amore e volontà di partecipazione.
Penso che tu non veda l’ora di assistere alla nascita del frutto di quei cinque minuti d’amore infinito e nove mesi di vomito continuo. Sarai pronto ad infilarti camice e sovra scarpe, cuffia e quant’altro serva per essere presente alla trasformazione della tua meravigliosa compagna in un gremlins ad intermittenza.
Ecco per te pochi umili consigli.
Non importa se tu sei certo di aver sposato la più glamour e chic delle modelle o la ragazza acqua e sapone della porta accanto.
In quel momento ricordati che sono la stessa persona, e sono la loro mamma, la loro nonna, la loro bisnonna e via così di generazioni in secoli fino ad arrivare ad Eva.
Quella Eva che è stata condannata a partorire con dolore per un cazzo di mela, mentre tu, che facevi il palo, te la sei cavata con la minaccia di venir morso dal serpente se mai gli avessi schiacciato la testa. Come dire: stessa pena, anche perché a Lurate Caccivio pieno così di serpenti.
Quindi mentre prende fiato, tra una contrazione e l’altra, evita di farti vedere allegro e rilassato, ricordati di quando ti sei rotto il crociato giocando a calcetto e soffri, non troppo che la protagonista è lei, ma soffri.
Anche perché, tolte quelle quattro che han sfornato i bambini mettendosi lo smalto e mangiando una piada, tutte le altre si son divise i due categorie.
Quelle ottimiste: che speravano finisse in fretta.
Quelle pessimiste: che volevano soltanto andarsene in silenzio certe di aver guadagnato il paradiso.
E non fa niente se il suddetto silenzio ricordava a grandi linee la sceneggiatura dell’esorcista, loro era zitte dentro.
Quindi caro aspirante papà, se ti venisse per caso in mente di fotografare il tutto e postarlo in fb, di registrare un video del momento in cui la tua celestiale signora si trasforma in Hulk, meno muscoloso, ma un po’ più verde, pensaci e non farlo.
Perché poi le passa.
Stanne certo, e rivedendo il commento dell’amico che dopo un ahahaha scrive, “ma poi è arrivato padre Amorth?” sappi che sarà con te che s’incazzerà come una bestia, ma così tanto che penserai che Hulk fosse molto meglio del Conan che ti sta inveendo contro.
Per quanto riguarda poi il farle infilare un tacco 15 in sala travaglio…desisti, ci sono donne che hanno smesso di far figli perché ad ogni gravidanza acquisivano due numeri somigliando sempre più a dei pinguini.
 E se ti pare difficile che lei possa far uscire il consueto melone da un limone sappi che lo è altrettanto tentare di inserire uno zampone in una Jimmy Choo.
Quindi qualsiasi buffonata ti venga in mente di fare tieni presente che la fai al cospetto di una donna che si sente come il comandate Ripley e che quell’alien che sta tentando di uscire è in parte, in quel momento tutta, colpa tua.
Detto questo stai sereno, andrà tutto benissimo, sorridi ma non troppo, soffri con lei ma non frignare, non ti azzardate a svenire perché potrebbe decidere di finirti a colpi di asta da flebo, togli la suoneria del telefonino e non cantare se non sollecitato.
Perché se il caro Robbie è ancora tra noi lo deve al fatto che l’evento era troppo mediatico  per permettere alla puerpera di occultare il corpo, mentre tu potresti non essere così fortunato e subito dopo alle parole take that potresti sentirti recapitare un sonoro calcio nel culo…

Con tanto affetto
Una mamma di tre bambini

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