Perché ormai che mi manca non più una parola di conforto, buttata in mezzo ad un discorso a caso e neanche una cesta di panni profumati e stirati raccattati al volo, insieme ad un caffè condiviso.
Il conforto ho imparato a cercarlo altrove, sono adattabile e creativa e i ragazzi han capito che se le felpe non sono stirate ci si mette un maglione e che le lenzuola messe nel letto direttamente dai fili della biancheria sul balcone, hanno un profumo di pulito e una ruvidità che sa di erba appena tagliata e braccia stropiccianti, in cui una volta trovato il posto si può restare in eterno.
Dopo tanti anni non mi interessa neanche più sapere se sei fiera di me: lo so.
Non potrebbe essere altrimenti e non perché io sia eccezionale, ma perché mi hai sempre amato a prescindere, incentivato a prescindere, esaltato a prescindere, anche quando mi sgridavi.
Delusione non è una parola che avrei mai potuto sentire da te.
Ti saresti fatte talmente tante domande prima di pronunciarla che alla fine avresti lasciato perdere.
Mi hai sempre attribuito le mie vittorie e fatta carico delle mie sconfitte.
Ecco oggi quello che mi manca è farti gli auguri.
E al primo che mi dice ancora che tu mi senti e sei con me, faccio tanto di quel male che gli passa la voglia di tirar fuori le frasi fatte dai cioccolatini.
Mi manca per una volta svegliarti io, con una rosa sul comodino, nel giorno del tuo compleanno.
Mi manca insegnarti ad usare lo smartphone.
Mi manca portarti alle terme e poi a mangiare una pizza, solo io e te.
Mi manca romperti le balle fino allo sfinimento per convincerti ad andare dal dentista, scrivendotelo sul muro sotto le placche delle luci, come quando ero ragazza e obbligavo te a farlo.
A maggio vado dal dentista...abbiamo rimbiancato 5 volte e non sei mai andata.
Voglio svegliarti una mattina e portarti all'ikea, metterti in mano una brugola e sentirti mentre dissenti dalle istruzioni, che in fondo che cazzo vuoi che capiscano 'sti svedesi.
Voglio farti venire in veranda con me, per un ginseng grande e una spremuta mista con le ragazze.
Voglio incazzarmi per l'ennesima volta perché non mi hai infilato nel dna il gene delle tue gambe da urlo.
Mi manca imbarazzarmi quando, in tre secondi, decidi di mandare una discussione in vacca sparando a zero su chiunque ti si appoggi un momento sui maroni, così anche di sfuggita.
Mi manca il cinema con te, i fazzoletti passati di mano in mano e i lacrimoni in compagnia.
Mi manca poter dire che quel cazzo di quarto biglietto per la Pausini al concerto di giugno, quello in più, ecco non è in più, perché con me e le ragazze vieni tu.
Voglio che litighi con la Rachele su chi si mette la maglia con disegnato l'hastag, lasciando le tre con SI MI LI e alle altre, perché vuoi mettere com'è tumbler #?
Sono stufa di ricordarti giovane.
Ne ho piene le scatole di vederti ragazza tra le ragazze.
Voglio una te piena di rughe, con le macchie sulle mani, la piega a casco da motociclista e il culo piatto nei jeans da giovane che le tue nipoti ti obbligano a comprare.
Ti voglio stanca le sera e in piedi alle 6 perché non hai più sonno.
Ti voglio invecchiata, un filo rincoglionita e rompiballe.
Ti voglio che compi 70 anni.
Il conforto ho imparato a cercarlo altrove, sono adattabile e creativa e i ragazzi han capito che se le felpe non sono stirate ci si mette un maglione e che le lenzuola messe nel letto direttamente dai fili della biancheria sul balcone, hanno un profumo di pulito e una ruvidità che sa di erba appena tagliata e braccia stropiccianti, in cui una volta trovato il posto si può restare in eterno.
Dopo tanti anni non mi interessa neanche più sapere se sei fiera di me: lo so.
Non potrebbe essere altrimenti e non perché io sia eccezionale, ma perché mi hai sempre amato a prescindere, incentivato a prescindere, esaltato a prescindere, anche quando mi sgridavi.
Delusione non è una parola che avrei mai potuto sentire da te.
Ti saresti fatte talmente tante domande prima di pronunciarla che alla fine avresti lasciato perdere.
Mi hai sempre attribuito le mie vittorie e fatta carico delle mie sconfitte.
Ecco oggi quello che mi manca è farti gli auguri.
E al primo che mi dice ancora che tu mi senti e sei con me, faccio tanto di quel male che gli passa la voglia di tirar fuori le frasi fatte dai cioccolatini.
Mi manca per una volta svegliarti io, con una rosa sul comodino, nel giorno del tuo compleanno.
Mi manca insegnarti ad usare lo smartphone.
Mi manca portarti alle terme e poi a mangiare una pizza, solo io e te.
Mi manca romperti le balle fino allo sfinimento per convincerti ad andare dal dentista, scrivendotelo sul muro sotto le placche delle luci, come quando ero ragazza e obbligavo te a farlo.
A maggio vado dal dentista...abbiamo rimbiancato 5 volte e non sei mai andata.
Voglio svegliarti una mattina e portarti all'ikea, metterti in mano una brugola e sentirti mentre dissenti dalle istruzioni, che in fondo che cazzo vuoi che capiscano 'sti svedesi.
Voglio farti venire in veranda con me, per un ginseng grande e una spremuta mista con le ragazze.
Voglio incazzarmi per l'ennesima volta perché non mi hai infilato nel dna il gene delle tue gambe da urlo.
Mi manca imbarazzarmi quando, in tre secondi, decidi di mandare una discussione in vacca sparando a zero su chiunque ti si appoggi un momento sui maroni, così anche di sfuggita.
Mi manca il cinema con te, i fazzoletti passati di mano in mano e i lacrimoni in compagnia.
Mi manca poter dire che quel cazzo di quarto biglietto per la Pausini al concerto di giugno, quello in più, ecco non è in più, perché con me e le ragazze vieni tu.
Voglio che litighi con la Rachele su chi si mette la maglia con disegnato l'hastag, lasciando le tre con SI MI LI e alle altre, perché vuoi mettere com'è tumbler #?
Sono stufa di ricordarti giovane.
Ne ho piene le scatole di vederti ragazza tra le ragazze.
Voglio una te piena di rughe, con le macchie sulle mani, la piega a casco da motociclista e il culo piatto nei jeans da giovane che le tue nipoti ti obbligano a comprare.
Ti voglio stanca le sera e in piedi alle 6 perché non hai più sonno.
Ti voglio invecchiata, un filo rincoglionita e rompiballe.
Ti voglio che compi 70 anni.