Siamo diventati freddi, distaccati, anche con chi amiamo davvero.
La buttiamo sull'ironia, sulla battuta, come se perderci in parole d'amore potesse equivalere a perdere la faccia.
Le chiamiamo smancerie, smielaggini, le chiamiamo parole inutili.
Ci nascondiamo dietro la bandiera dei fatti.
I fatti sono importanti, decretano quanto è grande l'amore, non le parole.
Siamo talmente disabituati a sentire e dire parole dolci che restiamo basiti quando ci capita di ascoltarle.
Ci interroghiamo sulla loro veridicità, ci chiediamo cosa possano significare, ne valutiamo il prezzo.
Siamo diventati creature assurde.
Abbiamo accantonato la galanteria come fosse un peccato e la gentilezza come fosse merce di poco conto.
Ed essendo ormai incapaci di tornare indietro ci arroghiamo il diritto di schernire e sorridere di chi ancora crede in un con te respiro meglio buttato a casaccio tra scola la pasta e passami il sale.
Senza renderci conto che la sua pasta andrà bene anche scotta grazie al suo respiro più regolare.
Ma la magia di parole dette col cuore non si ferma lì, è contagiosa, fa bene a chi le dice a chi, stupito, ne è il destinatario , a chi ne sarà testimone, se non rivestirà tutto in una patina di cinismo.
Essere abituati a sentire parole d'amore in famiglia ne allontana la paura, ne accresce il fascino, renderà più sopportabili gli inevitabili vaffanculo che verranno.
Perché essere amorevoli non significa esserlo sempre, esserlo ad oltranza, esserlo per partito preso.
Significa scindere, dividere l'attimo, attribuire colpe ma riconoscere grandezze.
Tempo fa inneggiavo agli atti di bellezza privi di senso, ecco parlare d'amore, riversare amore sulle persone della nostra vita è un atto di bellezza con un senso immenso.
Anzi direi che è il senso.
Siamo talmente folli da tenerci per noi le dolcezze come se bastasse sotto intenderle e non aver alcun timore nel vomitare il rancore.
Dimenticando che le prime aiutano a costruire i secondi a distruggere.
Ci vuole equilibrio.
Quante volte ci fermiamo a pensare che accetteremmo più di buon grado le critiche se ci venissero riconosciuti i meriti.
Beh novità, siamo fatti tutti uguali.
Quel che vale per noi vale per gli altri.
E da qualcuno il cambiamento deve iniziare.
Basta...credere che i fatti siano l'unica cosa che conta quando, senza le parole, restano sterili,meccanici, resta routine.
E la routine porta all'assuefazione prima e alla noia poi.
Per la routine senza sentimenti andiamo bene in tanti.
Non è un criterio di scelta la routine.
Tendiamo ad essere insostituibili per chi amiamo, non accontentiamoci di essere utili.
Quello lo facciamo già al lavoro.
E allora proviamoci a dire quello che ci viene dall'anima, anche se ci sembra anacronistico, assurdo, anche se sembra venire da un'altra epoca.
Inventiamoci parole nuove che restino dentro e che generino calore anche dopo tanto tempo.
Ci ricordiamo perfettamente delle parole dette con rabbia, incominciamo a dirne qualcuna da ricordare con dolcezza.
Capisco che in questi tempi di sentimenti da fast food sia chiedere tanto, sia chiedere di essere diversi, di essere voci fuori dal coro.
Diventiamo anticonformisti.
E se poi tutto dovesse finire ci resterà almeno il pensiero di aver vissuto qualcosa di speciale.
P.S. beh non potevo che scegliere il caro Willie per rappresentare le parole d'amore....a voi buona estate e ricordatevi " ti amo da perdere il fiato" detto prima di "hai visto la gazzetta?" gliela farà trovare con più grazia e quasi sicuramente prima...
La buttiamo sull'ironia, sulla battuta, come se perderci in parole d'amore potesse equivalere a perdere la faccia.
Le chiamiamo smancerie, smielaggini, le chiamiamo parole inutili.
Ci nascondiamo dietro la bandiera dei fatti.
I fatti sono importanti, decretano quanto è grande l'amore, non le parole.
Siamo talmente disabituati a sentire e dire parole dolci che restiamo basiti quando ci capita di ascoltarle.
Ci interroghiamo sulla loro veridicità, ci chiediamo cosa possano significare, ne valutiamo il prezzo.
Siamo diventati creature assurde.
Abbiamo accantonato la galanteria come fosse un peccato e la gentilezza come fosse merce di poco conto.
Ed essendo ormai incapaci di tornare indietro ci arroghiamo il diritto di schernire e sorridere di chi ancora crede in un con te respiro meglio buttato a casaccio tra scola la pasta e passami il sale.
Senza renderci conto che la sua pasta andrà bene anche scotta grazie al suo respiro più regolare.
Ma la magia di parole dette col cuore non si ferma lì, è contagiosa, fa bene a chi le dice a chi, stupito, ne è il destinatario , a chi ne sarà testimone, se non rivestirà tutto in una patina di cinismo.
Essere abituati a sentire parole d'amore in famiglia ne allontana la paura, ne accresce il fascino, renderà più sopportabili gli inevitabili vaffanculo che verranno.
Perché essere amorevoli non significa esserlo sempre, esserlo ad oltranza, esserlo per partito preso.
Significa scindere, dividere l'attimo, attribuire colpe ma riconoscere grandezze.
Tempo fa inneggiavo agli atti di bellezza privi di senso, ecco parlare d'amore, riversare amore sulle persone della nostra vita è un atto di bellezza con un senso immenso.
Anzi direi che è il senso.
Siamo talmente folli da tenerci per noi le dolcezze come se bastasse sotto intenderle e non aver alcun timore nel vomitare il rancore.
Dimenticando che le prime aiutano a costruire i secondi a distruggere.
Ci vuole equilibrio.
Quante volte ci fermiamo a pensare che accetteremmo più di buon grado le critiche se ci venissero riconosciuti i meriti.
Beh novità, siamo fatti tutti uguali.
Quel che vale per noi vale per gli altri.
E da qualcuno il cambiamento deve iniziare.
Basta...credere che i fatti siano l'unica cosa che conta quando, senza le parole, restano sterili,meccanici, resta routine.
E la routine porta all'assuefazione prima e alla noia poi.
Per la routine senza sentimenti andiamo bene in tanti.
Non è un criterio di scelta la routine.
Tendiamo ad essere insostituibili per chi amiamo, non accontentiamoci di essere utili.
Quello lo facciamo già al lavoro.
E allora proviamoci a dire quello che ci viene dall'anima, anche se ci sembra anacronistico, assurdo, anche se sembra venire da un'altra epoca.
Inventiamoci parole nuove che restino dentro e che generino calore anche dopo tanto tempo.
Ci ricordiamo perfettamente delle parole dette con rabbia, incominciamo a dirne qualcuna da ricordare con dolcezza.
Capisco che in questi tempi di sentimenti da fast food sia chiedere tanto, sia chiedere di essere diversi, di essere voci fuori dal coro.
Diventiamo anticonformisti.
E se poi tutto dovesse finire ci resterà almeno il pensiero di aver vissuto qualcosa di speciale.
P.S. beh non potevo che scegliere il caro Willie per rappresentare le parole d'amore....a voi buona estate e ricordatevi " ti amo da perdere il fiato" detto prima di "hai visto la gazzetta?" gliela farà trovare con più grazia e quasi sicuramente prima...