
Su di me…
Quello che c’è da sapere su di me è in quello che scrivo a dire la verità.
Anche perché, per capire e capirmi, io devo mettere tutto nero su bianco, ma se voglio fare proprio un sunto, un bigino, come si usava quando ero studente sarebbe più o meno questo:
Stefania Barbara Visentini nata il 23 settembre del 1969.
Non si è mai liberata della sacralità conferitagli dall’essere nata nello stesso giorno di Bruce Sprigsteen , dalla malinconia dovuta al fatto che sia stato anche il giorno che ha visto fare cucù Gino Paoli, dal romanticismo passatole per congiunzione cosmica da Julio tanto tanto intensamente Iglesias, dalla prorompente presenza scenica della playgirl Tinì Cansino e dal dribbling formidabile di Pablito Rossi.
Essendo per peculiarità personale e applicazione certosina una disordinata cronica ha fatto un gran macello di tutte le caratteristiche passatele per affinità astrale.
Ha quindi la tendenza ad essere rock, con botte di tristezze curabili solo con abuso di nutella che portano a punte di romanticismo oltre ogni limite.
Per quanto riguarda i lasciti fisici, c’è stato un tempo in cui il suo davanzale sarebbe stato degno del Drive in , ma tre figli e dio, perché, ogni tanto c’è, le hanno concesso forme più vestibili e un piattume che a volte, memore di quanto fosse impegnativo prima, la commuove ancora.
Sta trovando il modo di convincere anche Lui, che non è dio, ma è comunque una divinità minore, che piatta è meglio, con scarsi risultati per ora, ma non demorde.
Purtroppo però non tutti i lasciti hanno una data di scadenza, e quello di Paolo Rossi c’è ancora: dei gran bei polpacci da centravanti!
Cazzara, cialtrona, dalla lacrima facilissima quasi quanto la risata, vaga per il mondo dicendo facezie e cercando di farsi prendere sul serio per questo.
Blogger per vocazione e scribacchina per amore, ha visto alcuni suoi articoli pubblicati sul giornale X-run e grazie ad una giuria di valorosi blogger può vantare il Nabikino d’oro come blog rivelazione dell’anno 2013.
Strenua paladina del diritto all’imbecillità si inalbera e litiga solo con gli anti liberali che prenderebbe allegramente a calci.
Gattara al limite dell’accettabile, ringrazia gli dei benevoli che le hanno tributato la possibilità di accaparrarsi un compagno di tenda, sapendo in cuor suo di essere una predestinata dal fato a vivere sommersa da code fluttuanti, botoli ronfanti e vibrisse vibranti.
Genitrice di anime libere e pensanti le guarda crescere e ogni volta che sente un mamma si chiede chi le hai mai dato la patente per dare consigli, punizioni, e direttive a quelle tre creature, salvo poi rispondersi che è il giusto prezzo che devono pagare per le mutande lavate e le paste al forno a richiesta.
Quello che c’è da sapere su di me è in quello che scrivo a dire la verità.
Anche perché, per capire e capirmi, io devo mettere tutto nero su bianco, ma se voglio fare proprio un sunto, un bigino, come si usava quando ero studente sarebbe più o meno questo:
Stefania Barbara Visentini nata il 23 settembre del 1969.
Non si è mai liberata della sacralità conferitagli dall’essere nata nello stesso giorno di Bruce Sprigsteen , dalla malinconia dovuta al fatto che sia stato anche il giorno che ha visto fare cucù Gino Paoli, dal romanticismo passatole per congiunzione cosmica da Julio tanto tanto intensamente Iglesias, dalla prorompente presenza scenica della playgirl Tinì Cansino e dal dribbling formidabile di Pablito Rossi.
Essendo per peculiarità personale e applicazione certosina una disordinata cronica ha fatto un gran macello di tutte le caratteristiche passatele per affinità astrale.
Ha quindi la tendenza ad essere rock, con botte di tristezze curabili solo con abuso di nutella che portano a punte di romanticismo oltre ogni limite.
Per quanto riguarda i lasciti fisici, c’è stato un tempo in cui il suo davanzale sarebbe stato degno del Drive in , ma tre figli e dio, perché, ogni tanto c’è, le hanno concesso forme più vestibili e un piattume che a volte, memore di quanto fosse impegnativo prima, la commuove ancora.
Sta trovando il modo di convincere anche Lui, che non è dio, ma è comunque una divinità minore, che piatta è meglio, con scarsi risultati per ora, ma non demorde.
Purtroppo però non tutti i lasciti hanno una data di scadenza, e quello di Paolo Rossi c’è ancora: dei gran bei polpacci da centravanti!
Cazzara, cialtrona, dalla lacrima facilissima quasi quanto la risata, vaga per il mondo dicendo facezie e cercando di farsi prendere sul serio per questo.
Blogger per vocazione e scribacchina per amore, ha visto alcuni suoi articoli pubblicati sul giornale X-run e grazie ad una giuria di valorosi blogger può vantare il Nabikino d’oro come blog rivelazione dell’anno 2013.
Strenua paladina del diritto all’imbecillità si inalbera e litiga solo con gli anti liberali che prenderebbe allegramente a calci.
Gattara al limite dell’accettabile, ringrazia gli dei benevoli che le hanno tributato la possibilità di accaparrarsi un compagno di tenda, sapendo in cuor suo di essere una predestinata dal fato a vivere sommersa da code fluttuanti, botoli ronfanti e vibrisse vibranti.
Genitrice di anime libere e pensanti le guarda crescere e ogni volta che sente un mamma si chiede chi le hai mai dato la patente per dare consigli, punizioni, e direttive a quelle tre creature, salvo poi rispondersi che è il giusto prezzo che devono pagare per le mutande lavate e le paste al forno a richiesta.