silenzi violenti

Manipolazione.
Appropriazione indebita concetti, elementi e parole al fine di usarli a proprio piacimento, distorcendone valori e significati.
Questo è il vero problema della comunicazione oggi.
Tentare di far passare come pacifico un movimento, anzi citando loro, un metodo, che sta in piedi, ritto silente a leggere, mentre il significato di quello che fa è pura violenza.
E non perché questa santa crociata è perpetrata contro i diritti degli omosessuali che comunque dovrebbero avere diritti in quanto esseri umani e non per una presunta diversità.
Ma perché questa crociata è per impedire dei diritti.
E questo è veramente assurdo.
Tanto prima ci renderemo conto che ognuno ha diritto alle proprie scelte e alla tutela di esse all'interno del tessuto sociale e quanto prima riusciremo ad uscire da catalogazioni a compartimenti stagni e saremo davvero tutti uguali.
E questo vale per le scelte religiose, politiche, sessuali, culturali.
Ma torniamo alle sentinelle.
Mi sono presa il disturbo di visitare il loro sito e sono rimasta basita.
Non perché vogliano stare in piedi a protestare contro un'idea di famiglia che non concepiscono e credo non capiscano, cosa che fa parte di una loro libertà personale, ma perché per farlo hanno tirato in mezzo i libri.
Con che diritto, mi chiedo, hanno relazionato i libri con il concetto di apertura mentale ai fini di capire che la strada giusta è la negazione di diritti altrui.
I libri.
I libri che hanno cambiato il mondo, che hanno aperto davvero le menti, i libri che aiutano da secoli ad emanciparsi e a raggiungere la conoscenza.
I libri usati per far credere che quello che sta succedendo, i diritti che stanno per essere discussi, siano frutto della non conoscenza della non cultura.
Ho letto quelle frasi, ho visto le fotografie di quelle persone che leggevano in piedi e in silenzio, ho pensato perché lo stavano facendo e mi sono venuti i brividi.
Loro leggevano e a me veniva in mente solo Fahrenheit 451.
Mi sono passate davanti agli occhi le pagine di quel libro angosciante e claustrofobico, in cui la lettura e i libri erano messi al bando, ho sentito il calore dei roghi, in cui le pubblicazioni venivano bruciate, scaldarmi il volto e ho avuto paura.
Paura di questa abitudine folle di tergiversare tutto di appropriarsi della libertà per trasformarla in divieti.
Leggere libri non insegnerà mai che la libertà degli altri è opinabile.
Leggere libri non porterà mai alla non considerazione dei diritti altrui.
Leggere libri porta alla conoscenza alla libertà.
Certo, leggere certi libri magari no, libri nazi-bolscevichi magari.
Perché gli opposti si tangono sempre, gli estremi si fondono fino a mantenere diversi solo i nomi in un miscuglio di concetti tutti ugualmente illiberali.
Quindi a queste sentinelle di valori, dei quali si sono illecitamente appropriati, vorrei chiedere per cortesia di mettere una lista.
Una lista di libri da portare con sé, un decalogo di pubblicazioni che possano essere atte all'uso che ne vogliono fare e al fine che vogliono raggiungere.
Lo dico anche per loro, non vorrei mai che nella fretta e nell'agitazione di trovare la candelina d'accendere qualcuno di loro si possa sbagliare e si ritrovi in piazza con un libro di poesie di Federico Garcia Lorca o Pasolini.
E magari di levare tutte le categorie che invitano ad unirsi a loro, anche se devo dire che mettendoci omosessuali dimostrano un discreto senso dell'umorismo.
Gli chiederei di togliere le categorie in nome di Einstein.
Einstein che deportato, all'agente dell'immigrazione che gli chiedeva “razza?” rispondeva basito “beh umana”.
Appropriazione indebita concetti, elementi e parole al fine di usarli a proprio piacimento, distorcendone valori e significati.
Questo è il vero problema della comunicazione oggi.
Tentare di far passare come pacifico un movimento, anzi citando loro, un metodo, che sta in piedi, ritto silente a leggere, mentre il significato di quello che fa è pura violenza.
E non perché questa santa crociata è perpetrata contro i diritti degli omosessuali che comunque dovrebbero avere diritti in quanto esseri umani e non per una presunta diversità.
Ma perché questa crociata è per impedire dei diritti.
E questo è veramente assurdo.
Tanto prima ci renderemo conto che ognuno ha diritto alle proprie scelte e alla tutela di esse all'interno del tessuto sociale e quanto prima riusciremo ad uscire da catalogazioni a compartimenti stagni e saremo davvero tutti uguali.
E questo vale per le scelte religiose, politiche, sessuali, culturali.
Ma torniamo alle sentinelle.
Mi sono presa il disturbo di visitare il loro sito e sono rimasta basita.
Non perché vogliano stare in piedi a protestare contro un'idea di famiglia che non concepiscono e credo non capiscano, cosa che fa parte di una loro libertà personale, ma perché per farlo hanno tirato in mezzo i libri.
Con che diritto, mi chiedo, hanno relazionato i libri con il concetto di apertura mentale ai fini di capire che la strada giusta è la negazione di diritti altrui.
I libri.
I libri che hanno cambiato il mondo, che hanno aperto davvero le menti, i libri che aiutano da secoli ad emanciparsi e a raggiungere la conoscenza.
I libri usati per far credere che quello che sta succedendo, i diritti che stanno per essere discussi, siano frutto della non conoscenza della non cultura.
Ho letto quelle frasi, ho visto le fotografie di quelle persone che leggevano in piedi e in silenzio, ho pensato perché lo stavano facendo e mi sono venuti i brividi.
Loro leggevano e a me veniva in mente solo Fahrenheit 451.
Mi sono passate davanti agli occhi le pagine di quel libro angosciante e claustrofobico, in cui la lettura e i libri erano messi al bando, ho sentito il calore dei roghi, in cui le pubblicazioni venivano bruciate, scaldarmi il volto e ho avuto paura.
Paura di questa abitudine folle di tergiversare tutto di appropriarsi della libertà per trasformarla in divieti.
Leggere libri non insegnerà mai che la libertà degli altri è opinabile.
Leggere libri non porterà mai alla non considerazione dei diritti altrui.
Leggere libri porta alla conoscenza alla libertà.
Certo, leggere certi libri magari no, libri nazi-bolscevichi magari.
Perché gli opposti si tangono sempre, gli estremi si fondono fino a mantenere diversi solo i nomi in un miscuglio di concetti tutti ugualmente illiberali.
Quindi a queste sentinelle di valori, dei quali si sono illecitamente appropriati, vorrei chiedere per cortesia di mettere una lista.
Una lista di libri da portare con sé, un decalogo di pubblicazioni che possano essere atte all'uso che ne vogliono fare e al fine che vogliono raggiungere.
Lo dico anche per loro, non vorrei mai che nella fretta e nell'agitazione di trovare la candelina d'accendere qualcuno di loro si possa sbagliare e si ritrovi in piazza con un libro di poesie di Federico Garcia Lorca o Pasolini.
E magari di levare tutte le categorie che invitano ad unirsi a loro, anche se devo dire che mettendoci omosessuali dimostrano un discreto senso dell'umorismo.
Gli chiederei di togliere le categorie in nome di Einstein.
Einstein che deportato, all'agente dell'immigrazione che gli chiedeva “razza?” rispondeva basito “beh umana”.