
578.
Non che abbia iniziato a dare i numeri, quello lo faccio da tempo, 578 sono gli amici che ho in facebook.
Gli amici in facebook sono gli stessi per tutti.
Certo cambiano i nomi, le foto dei gatti, i selfie, ma tutti ci dividiamo in macro categorie.
Alcune buffe, altre gradevoli, talune inquietanti e tutte rigorosamente con potere di like.
La più inquietante è quella dei cecchini meglio nota come “ti ho beccato imbecille!”: sono cellule dormienti, ti scordi persino d’averli, ma non appena fai il minimo passo falso, commetti la minima inesattezza o pecchi di superficialità, come un corpo speciale d’attacco si avventano sul tuo profilo per spiegarti la differenza tra buchi neri e supernove, ti esortano ad usare il cavolo nero per la ribollita e tengono un simposio sulla relazione tra economia tedesca e spread che, una volta letta tutta, t’assale l’insana tentazione di rubare due tailleur dall’armadio della Merkel.
Perché tenerli: le apparizioni sono sporadiche, con un Maalox al volo si sopportano, ma soprattutto vi danno la possibilità di constatare quanto senso dell’umorismo hanno gli altri 577 amici che ai suoi editti saccenti diventano Russell Crowe e scatenano l’inferno.
La categoria dei bipolari: questi mi spiazzano. Lo ammetto. Sono quelle persone che conosciute dal vivo sono adorabili, o insopportabili e che dietro ad una tastiera sovvertono totalmente l’immagine che avete di loro. Che siano più socievoli o meno virtualmente, il discorso non cambia. Quando li vedete di persona al primo momento vi assale un dubbio amletico “oh cazzo e adesso cosa dico?”
Perché tenerli: beh mi pare chiaro, per arrivare a capire se la verità sta nel mezzo
C’è poi la categoria dei “coerenti”: non importa cosa postiate. Potete inondare lo schermo di lacrime per la prematura dipartita del criceto, essere felici per un aumento di stipendio o coprire d’insulti quello che in parcheggio vi ha rifatto la portiera della macchina. Non cambia, il climax generale non gli interessa, il commento sarà comunque sempre quello e comporta di solito un numero multiplo di 7 della vocale finaleeeeeeeee.
Perché tenerli: perché in un mondo senza sicurezze loro lo sono sempre. Rassicuranti.
Poi ci sono “i desaparecidos”: postano circa 30 volte all’anno, e ben per loro verrebbe da pensare, avran da vivere, se non fosse che al primo dubbio di inciucio arbitrale della squadra odiata sembrano Uma Thurman dopo l’iniezione d’adrenalina in Pulp Fiction. Posseduti.
Perché tenerli: perché ogni volta si inventano insulti nuovi che possono essere riciclati alla prima occasione.
“I minima spesa massima resa”: detti anche taggatori, si risvegliano preferibilmente in prossimità delle feste comandate, ma non disdegnano fiere del paese e raduni alpini, riuscendo a taggare un numero incredibile di persone su una foto 2x2 cm.
Perché tenerli: perché son carini, vogliono condividere e con l’opzione “non seguire più il post” risultano anche indolori.
Le agenzie stampa: che ringrazio dal profondo del cuore. Esonda un fiume? L’A5 è interrotta per animali liberi? Il raccordo anulare è inspiegabilmente senza traffico? Il governo ha chiesto la fiducia?
Loro sono sempre sul pezzo.
Perché tenerli: perché l’attualità ha il suo peso e l’Ansa sul cellulare costa 0,09 a pagina.
I dispensatori di link: anche loro da ringraziare. Hanno link per tutto e fanno un lavoro di ricerca capillare.
Perché tenerli: perché un sorriso lo strappano sempre e allora li sdogano in blocco.
I salutatori: fanno il paio con i coerenti, sono una garanzia. Il buon giorno e la buona notte non la negano a nessuno.
Perché tenerli: fanno compagnia, se vivete soli e avete il gatto malmostoso che la mattina non vi fila neanche di striscio sapete che almeno un ciao, seppur virtuale, lo raccattate.
Passiamo a due categorie, diverse facce della stessa medaglia gli “yes man” e i “ma che cazzo dici”: il contenuto del vostro post non preclude la loro missione. Per gli yes man avrete sempre e comunque ragione per i “che cazzo dici” torto.
Perché tenerli: perché sono una cartina tornasole. Il giorno che invertono la tendenza iniziate a preoccuparvi e fatevi delle domande.
Gli spacciatori di emoticon o “dispensatori di cuoricini al vetriolo” : son sublimi, dei maestri, riescono a dire le peggio cose, ad essere caustici e devastanti ma stemperano tutto con una strizzata d’occhio o una linguaccia buffa, che non vi dà modo di reagire. Castranti
Perché tenerli: per fare pratica. Iniziate a servigli la stessa minestra, sarà catartico, vedrete che getterete il Lexotan e scaricherete i Minions.
I “mi piace forever”: il nonno sta male? Ammettete col cuore in mano che il mondo vi fa schifo e che vi sentite soli? Postate l’ultimo pezzo di Gigi D’Alessio? Il mi piace è assicurato, che cosa poi gli piaccia non è dato saperlo, di certo è che il nonno, alla comparsa del like, si riprende giusto il tempo per toccarsi i maroni.
Perché tenerli: ammettiamolo abbiamo tutti un ego da foraggiare e un mi piace, seppur ad minchiam , a volte scalda il cuore.
E chiudiamo, anche se la lista sarebbe lunga, con i “capra capra capra!”: che è un po’ il suono che risenti nelle orecchie mentre ti spiegano le cose. Tu la sai lunga? L’han scritta loro. Sono tuttologi, dalle diete vegane al montaggio della credenza Besta dell’Ikea, hanno il verbo in mano e puntualizzano.
Perché tenerli: perché un po’ di assistenzialismo sociale dovremmo farlo tutti.
Poi ci sono gli spiatori di profilo, che non mettono un mi piace pagarlo ma sentite chiara la loro presenza; quelli che una foto brutta neanche sotto tortura e quelli che faccio la faccia da scemo così non ci penso più, le pin up e i marpioni , insomma c’è tutto quello che c’è nella vita reale.
Siamo tanti e ben assortiti, ma soprattutto abbiamo tutti degli amici così…ovviamente noi siamo un discorso a parte…vero? Sicuri?....
Non che abbia iniziato a dare i numeri, quello lo faccio da tempo, 578 sono gli amici che ho in facebook.
Gli amici in facebook sono gli stessi per tutti.
Certo cambiano i nomi, le foto dei gatti, i selfie, ma tutti ci dividiamo in macro categorie.
Alcune buffe, altre gradevoli, talune inquietanti e tutte rigorosamente con potere di like.
La più inquietante è quella dei cecchini meglio nota come “ti ho beccato imbecille!”: sono cellule dormienti, ti scordi persino d’averli, ma non appena fai il minimo passo falso, commetti la minima inesattezza o pecchi di superficialità, come un corpo speciale d’attacco si avventano sul tuo profilo per spiegarti la differenza tra buchi neri e supernove, ti esortano ad usare il cavolo nero per la ribollita e tengono un simposio sulla relazione tra economia tedesca e spread che, una volta letta tutta, t’assale l’insana tentazione di rubare due tailleur dall’armadio della Merkel.
Perché tenerli: le apparizioni sono sporadiche, con un Maalox al volo si sopportano, ma soprattutto vi danno la possibilità di constatare quanto senso dell’umorismo hanno gli altri 577 amici che ai suoi editti saccenti diventano Russell Crowe e scatenano l’inferno.
La categoria dei bipolari: questi mi spiazzano. Lo ammetto. Sono quelle persone che conosciute dal vivo sono adorabili, o insopportabili e che dietro ad una tastiera sovvertono totalmente l’immagine che avete di loro. Che siano più socievoli o meno virtualmente, il discorso non cambia. Quando li vedete di persona al primo momento vi assale un dubbio amletico “oh cazzo e adesso cosa dico?”
Perché tenerli: beh mi pare chiaro, per arrivare a capire se la verità sta nel mezzo
C’è poi la categoria dei “coerenti”: non importa cosa postiate. Potete inondare lo schermo di lacrime per la prematura dipartita del criceto, essere felici per un aumento di stipendio o coprire d’insulti quello che in parcheggio vi ha rifatto la portiera della macchina. Non cambia, il climax generale non gli interessa, il commento sarà comunque sempre quello e comporta di solito un numero multiplo di 7 della vocale finaleeeeeeeee.
Perché tenerli: perché in un mondo senza sicurezze loro lo sono sempre. Rassicuranti.
Poi ci sono “i desaparecidos”: postano circa 30 volte all’anno, e ben per loro verrebbe da pensare, avran da vivere, se non fosse che al primo dubbio di inciucio arbitrale della squadra odiata sembrano Uma Thurman dopo l’iniezione d’adrenalina in Pulp Fiction. Posseduti.
Perché tenerli: perché ogni volta si inventano insulti nuovi che possono essere riciclati alla prima occasione.
“I minima spesa massima resa”: detti anche taggatori, si risvegliano preferibilmente in prossimità delle feste comandate, ma non disdegnano fiere del paese e raduni alpini, riuscendo a taggare un numero incredibile di persone su una foto 2x2 cm.
Perché tenerli: perché son carini, vogliono condividere e con l’opzione “non seguire più il post” risultano anche indolori.
Le agenzie stampa: che ringrazio dal profondo del cuore. Esonda un fiume? L’A5 è interrotta per animali liberi? Il raccordo anulare è inspiegabilmente senza traffico? Il governo ha chiesto la fiducia?
Loro sono sempre sul pezzo.
Perché tenerli: perché l’attualità ha il suo peso e l’Ansa sul cellulare costa 0,09 a pagina.
I dispensatori di link: anche loro da ringraziare. Hanno link per tutto e fanno un lavoro di ricerca capillare.
Perché tenerli: perché un sorriso lo strappano sempre e allora li sdogano in blocco.
I salutatori: fanno il paio con i coerenti, sono una garanzia. Il buon giorno e la buona notte non la negano a nessuno.
Perché tenerli: fanno compagnia, se vivete soli e avete il gatto malmostoso che la mattina non vi fila neanche di striscio sapete che almeno un ciao, seppur virtuale, lo raccattate.
Passiamo a due categorie, diverse facce della stessa medaglia gli “yes man” e i “ma che cazzo dici”: il contenuto del vostro post non preclude la loro missione. Per gli yes man avrete sempre e comunque ragione per i “che cazzo dici” torto.
Perché tenerli: perché sono una cartina tornasole. Il giorno che invertono la tendenza iniziate a preoccuparvi e fatevi delle domande.
Gli spacciatori di emoticon o “dispensatori di cuoricini al vetriolo” : son sublimi, dei maestri, riescono a dire le peggio cose, ad essere caustici e devastanti ma stemperano tutto con una strizzata d’occhio o una linguaccia buffa, che non vi dà modo di reagire. Castranti
Perché tenerli: per fare pratica. Iniziate a servigli la stessa minestra, sarà catartico, vedrete che getterete il Lexotan e scaricherete i Minions.
I “mi piace forever”: il nonno sta male? Ammettete col cuore in mano che il mondo vi fa schifo e che vi sentite soli? Postate l’ultimo pezzo di Gigi D’Alessio? Il mi piace è assicurato, che cosa poi gli piaccia non è dato saperlo, di certo è che il nonno, alla comparsa del like, si riprende giusto il tempo per toccarsi i maroni.
Perché tenerli: ammettiamolo abbiamo tutti un ego da foraggiare e un mi piace, seppur ad minchiam , a volte scalda il cuore.
E chiudiamo, anche se la lista sarebbe lunga, con i “capra capra capra!”: che è un po’ il suono che risenti nelle orecchie mentre ti spiegano le cose. Tu la sai lunga? L’han scritta loro. Sono tuttologi, dalle diete vegane al montaggio della credenza Besta dell’Ikea, hanno il verbo in mano e puntualizzano.
Perché tenerli: perché un po’ di assistenzialismo sociale dovremmo farlo tutti.
Poi ci sono gli spiatori di profilo, che non mettono un mi piace pagarlo ma sentite chiara la loro presenza; quelli che una foto brutta neanche sotto tortura e quelli che faccio la faccia da scemo così non ci penso più, le pin up e i marpioni , insomma c’è tutto quello che c’è nella vita reale.
Siamo tanti e ben assortiti, ma soprattutto abbiamo tutti degli amici così…ovviamente noi siamo un discorso a parte…vero? Sicuri?....