
Uno dei complimenti piu’ belli che mi sono stati fatti, parlando del mio libro, e’ che gli uomini ne escono benissimo.E’ una cosa che mi rende molto fiera, certo ci sono un paio di personaggi che non brillano in simpatia o personalita’, ma se una rondine non fa primavera un pirla non fa di certo categoria, infatti mi sarebbe spiaciuto scrivere uno di quei libri di genere nei quali, per far ridere le donne, serva necessariamente massacrare gli uomini.
Detto questo pero’, mi rendo conto che, spesso nel mio blog, mi rivolgo all’universo femminile e quindi ho pensato che fosse giunto il momento di dare una mano anche ai nostri compagni di vita.
Per voi, cari amici miei, un piccolo decalogo per aiutarvi nella, ammetto, non facile gestione della vostra dolce meta’.
Come ripeto sempre alle ragazze, abbiate sempre la consapevolezza che capirsi e’ pressoche’ impossibile, gestirsi invece no.
Infatti non e’ necessario che voi capiate perche’ agiamo in un determinato modo, son cose complicate, richiedono un’introspezione e delle turbe psichiche di default che vanno oltre allo "stress del reduce" di Rambo ed e’ quindi consigliabile evitare ogni tentativo di approfondimento.
Basta giusto un po’ di empatia, per non ridere mentre piangiamo, e la capacita’ di studiare copioni precisi.
Diciamo che non siamo un corso di psicologia applicata per voi, ma un semplice corso base di storia.
Ad azione corrisponde reazione e soprattutto, la storia si ripete sempre. Quindi imparate poche regole e applicatele alla comparsa dei sintomi prestabiliti.
Ovviamente i seguenti dictat servono se e’ vostra precisa volonta’ tenervi la donzella, in caso contrario, modi per scaricarci, o meglio farvi scaricare e farci sentire in colpa, ce ne sono una valanga ma,
Io possa essere legata e costretta ad ascoltare Briga rappare ( e per chi non sapesse chi e’ un giro su youtube lo farei, fosse solo per bloccare il canale ai vostri figli) se mi rendero’ complice di anche solo una lacrima versata, trovateveli da soli che la fantasia non vi manca.
1- Non avrete altra cuoca all’infuori di noi.
Non importa quanto schifo noi si faccia o quanto la nostra incapacita’ di scongelare il caciucco della Buitoni vi abbia fatto diventare soci di maggioranza della Sanofi Aventis grazie al consumo di Maalox: davanti agli altri Cracco a noi spiccia casa. Fate le prove davanti allo specchio se non vi sentite sicuri e se l’angolo della bocca tende a piegarsi in un sorriso tra il beffardo e lo schifato pensate al tiramisu’ di nonna ma non cedete. Ovviamente la vostra interpretazione principe sara’ l’esibizione di fronte a vostra madre.
Sguardo serio e innamorato mentre descrivete il timballo di fegatini in salsa di fave, tanto caro ad Hannibal Lecter. Siate convincenti e se proprio non ve la sentite, fingete un’afonia che fa tanto il silenzio degli innocenti, in alternativa ricordatevi che al rientro a casa il fegato con le fave potrebbe essere il vostro.
2- Non nominate il nome delle ex invano
Deve sempre essere contestualizzato e magari preceduto o seguito da un sorrisino di beffarda sufficienza. Non fatevi fregare se sembriamo aperte e pronte al confronto, siamo solo delle ottime attrici e come tali abbiamo una memoria di ferro. Pertanto non vi perdoneremo facilmente nessun affettuoso amarcord o sguardo tenero seguito al nome. Le ex non esistono. Erano solo delle prove venute male, dei crash test, voi siete stati solo con noi, sono state quello che per i bambini durante la conta era il “rifo, rifo bene” per intenderci. Le ex sono incidenti di percorso. Son servite solo per portarvi a noi e farvi capire che se vedete i colori e’ solo perche’ rimbalzano su di noi.
3- Ricordatevi di santificare le nostre feste
Compleanni, onomastici, anniversari, mesiversari, festa della mamma, san Valentino, festa della donna, solstizio d’estate e equinozio di primavera.
La prima volta che ci hanno pubblicato un articolo, dato un aumento, detto che eravamo incinta, il primo concerto assieme, il primo film che abbiamo visto mano nella mano mentre voi sbadigliavate a tutta bocca perche’, nella speranza del dopo spettacolo, avevate incautamente fatto scegliere a noi la pellicola, record in mezza maratona e primo podio per pur fortuito che fosse. Appuntatevi tutto quello che vi sembra ci faccia brillare gli occhi e ricordatevelo. Date un perche’ all’acquisto delle smartphone.
Imparatene l’uso specializzandovi nell’app agenda. Salvate una vita: la vostra.
4- Onorate il parentado quando lo adoriamo noi e sfanculatelo se sollecitati
Parenti nostri, vostri o conto terzi non importa, se ne parliamo con l’occhio che trema e la voce che vibra difendeteli con molta cautela, e’ un equilibrio instabile e potremmo trascendere.
Se sono i nostri congiunti tenete ben conto che in capo a due ore potremmo aver cambiato sensibilmente punto di vista e apostrofarci dopo mezza giornata dicendo “allora? Quella zoccola di tua sorella si e’ data una calmata?” potrebbe non essere salutare. Se i congiunti sono i vostri infierite ad oltranza, se non ci e’ ancora passata vi vedremo come un prezioso alleato, in alternativa, difenderli da voi, ci fara’ sentire virtuose assai.
5- Non uccidete le nostre speranze
Non dovete limitare a sopportarci, dovete supportarci. Decidiamo di dedicarci alla costruzione di un castello medievale in fimo? Confezioniamo cappelli e sciarpe ad uncinetto, ad agosto, come se la deriva dei continenti fosse in agguato e la possibilita’ che Lurate Caccivio possa diventare una periferia di Oslo non fosse poi cosi’ assurda? Ci convertiamo al dio della cucina molecolare e vi serviamo un passato di verdure a cubetti due x due? Sorridete e diteci quanto la nostra nuova passione possa essere salvifica, se non per il mondo, perche’ mica siamo cretine, quanto meno per la serenita’ famigliare. E facendolo non dovrete neanche porvi il problema di mentire. Infatti contrastarci potrebbe creare delle fratture temporali difficilmente sanabili. Nel senso che in un attimo vi ritroverete vicino una brutta copia di vostra suocera per di piu’ depressa e scoprirete cosi’ cosa ne sara’ della vostra vita futura, e come ci insegnano km di pellicole cinematografiche, conoscere il futuro non e’ mai cosa buona
6- Non pretendete atti impuri
E qui vi chiedo tanta concentrazione. Non e’ che a noi non piaccia aggrovigliarci, anzi non disdegnamo neanche la vecchia cara sveltina, che a voi risolve i problemi di una eventuale scarsa durata e a noi non da tempo di perderci in altro, che 3 minuti di concentrazione dovremmo reggerla. Solo che non siamo propriamente fatte come voi. Con questo non significa che ci servano quarantacinque minuti di noiosissimi preliminari, ma magari 4 minuti e mezzo di conversazione intrigante, in cui poter credere che alla base della voglia di strapparci il perizoma possa esserci qualcosa che abbiamo detto e non il solo fatto che siamo cromosomicamente autorizzate ad indossarlo. Al mattino potrebbe anche essere carino, ma di base c’e’ la consapevolezza che la vostra virilita’ sia un saluto al sole piu’ che un buongiorno a noi. Quindi quando ci provate guardateci negli occhi, che sono quelli a nord del balconcino, cosi’ da poter cogliere l’eventuale segnale partigiano: non passa lo straniero.
7- Non rubateci la scena
E con questo non significa che noi si debba essere al centro dell’attenzione ma che non devete esserci voi. Almeno non sempre. Il marito simpatico quello tutto battute e pacche sulle spalle, quello che piglia per il culo chiunque per strappare una risata ci piace da impazzire. Basta che sia il marito di un’altra. Col nostro abbiamo canoni restrittivi piu’ rigidi. Non orso selvatico ma nemmeno un CiaoCipollino molto anni 80. Simpatico ci piace ma a casa, per noi. La storia che raccontano per cui le donne si innamorano di chi le fa ridere non e’ una leggenda metropolitana. Anzi, se vi riesce essere tenebroso fuori e buffo e autoironico in casa avete vinto gioco, partita e incontro
8- Non dite falsa testimonianza…anzi si’…quando serve
Iniziamo dicendo che quello che avete sempre sospettato e’ vero: ci sono domande alle quali nessuna risposta si rivelera’ essere quella giusta.
Cose tipo: mi trovi ingrassata? Secondo te ho fatto male a tagliare la frangia? Come mi sta questo vestito?
Perche’, a parte quando una relazione e’ agli inizi e queste domande vi verranno fatte proforma sapendo benissimo che siamo al massimo della nostra apparizione scenica, se il rapporto e’ rodato sono tragiche.
Perche’ noi sappiamo gia’ che siamo ingrassate, ci siamo gia’ date della cogliona a nastro per aver ceduto al suggerimento del taglio della frangia e con quel vestito ci vediamo come un balenottero che si agita sotto ad un plaid a fiori.
Quindi contraddirci potrebbe sembrarci un raggiro per tenerci calme e assentire equivarrebbe ad inchiodare il coperchio della nostra autostina.
Insomma per dirla in maniera poetica il guano vi lambisce il pomo d’adamo, che tradotto: siete nella merda fino al collo.
Abbozzate, tentate la carta della tenerezza e sviate il discorso, non posso assicurarvi che funzionera’ ma l’importante e’ che voi non minimizziate. Minimizzare le nostre insicurezze e’ gravissimo, piu’ grave di non accorgervi del fatto che ci siamo fatte bionde e un filo sotto alla frase : la mia mamma lo faceva cosi’.
9- Non desiderare nessuna donna all’infuori di noi, vincolata o sparpagliata che sia
Premessa: non siamo sceme, abbiamo gli occhi anche noi e lo sappiamo che la mente vola.
Detto cio’ non confermateci mai la premessa. Vi consentiamo, anzi agevoliamo, la fantasia al limite dell’onirico. Confesso di aver spesso detto a Lui: se vieni a casa e mi dici che Charlize Theron in ascensore ti e’ saltata addosso e tu ti sei scostato ti do del pirla.
Capite anche voi che un impiegato di Tradate che lavora al primo piano e abita in una villetta a schiera possibilita’ di frequentare ascensori condivisi da miss J’adore ne ha pochine.
Detto questo, pochi commenti galanti alle amiche, anzi anche niente e se per caso fossero sollecitati da noi, sforzatevi di ricordare il grado d’amicizia. Se l’amica in questione e’ di quelle viscerali qualcosa vi e’ concesso, altrimenti attenti che di sicuro si tratta di una trappola. State in campana che vi curiamo.
10- Non desiderare la roba nostra
Crema idratante, pinzetta per le sopracciglia, ceretta a caldo. Ricordatevi chi siete e quando vi propongono un paio di pantaloni di seta cangiante rispondete con autorevolezza: mimetici ci sono???
A parte tutto mai essere piu’ curati di noi, ci fa sentore sciatte e trascurate, non che voi dobbiate puzza’, ma neanche profumare come il sedere di un bambino.
Ecco direi che per sopravvivere questo potrebbe bastare, state attenti ai segnali e che la forza sia con voi.
Detto questo pero’, mi rendo conto che, spesso nel mio blog, mi rivolgo all’universo femminile e quindi ho pensato che fosse giunto il momento di dare una mano anche ai nostri compagni di vita.
Per voi, cari amici miei, un piccolo decalogo per aiutarvi nella, ammetto, non facile gestione della vostra dolce meta’.
Come ripeto sempre alle ragazze, abbiate sempre la consapevolezza che capirsi e’ pressoche’ impossibile, gestirsi invece no.
Infatti non e’ necessario che voi capiate perche’ agiamo in un determinato modo, son cose complicate, richiedono un’introspezione e delle turbe psichiche di default che vanno oltre allo "stress del reduce" di Rambo ed e’ quindi consigliabile evitare ogni tentativo di approfondimento.
Basta giusto un po’ di empatia, per non ridere mentre piangiamo, e la capacita’ di studiare copioni precisi.
Diciamo che non siamo un corso di psicologia applicata per voi, ma un semplice corso base di storia.
Ad azione corrisponde reazione e soprattutto, la storia si ripete sempre. Quindi imparate poche regole e applicatele alla comparsa dei sintomi prestabiliti.
Ovviamente i seguenti dictat servono se e’ vostra precisa volonta’ tenervi la donzella, in caso contrario, modi per scaricarci, o meglio farvi scaricare e farci sentire in colpa, ce ne sono una valanga ma,
Io possa essere legata e costretta ad ascoltare Briga rappare ( e per chi non sapesse chi e’ un giro su youtube lo farei, fosse solo per bloccare il canale ai vostri figli) se mi rendero’ complice di anche solo una lacrima versata, trovateveli da soli che la fantasia non vi manca.
1- Non avrete altra cuoca all’infuori di noi.
Non importa quanto schifo noi si faccia o quanto la nostra incapacita’ di scongelare il caciucco della Buitoni vi abbia fatto diventare soci di maggioranza della Sanofi Aventis grazie al consumo di Maalox: davanti agli altri Cracco a noi spiccia casa. Fate le prove davanti allo specchio se non vi sentite sicuri e se l’angolo della bocca tende a piegarsi in un sorriso tra il beffardo e lo schifato pensate al tiramisu’ di nonna ma non cedete. Ovviamente la vostra interpretazione principe sara’ l’esibizione di fronte a vostra madre.
Sguardo serio e innamorato mentre descrivete il timballo di fegatini in salsa di fave, tanto caro ad Hannibal Lecter. Siate convincenti e se proprio non ve la sentite, fingete un’afonia che fa tanto il silenzio degli innocenti, in alternativa ricordatevi che al rientro a casa il fegato con le fave potrebbe essere il vostro.
2- Non nominate il nome delle ex invano
Deve sempre essere contestualizzato e magari preceduto o seguito da un sorrisino di beffarda sufficienza. Non fatevi fregare se sembriamo aperte e pronte al confronto, siamo solo delle ottime attrici e come tali abbiamo una memoria di ferro. Pertanto non vi perdoneremo facilmente nessun affettuoso amarcord o sguardo tenero seguito al nome. Le ex non esistono. Erano solo delle prove venute male, dei crash test, voi siete stati solo con noi, sono state quello che per i bambini durante la conta era il “rifo, rifo bene” per intenderci. Le ex sono incidenti di percorso. Son servite solo per portarvi a noi e farvi capire che se vedete i colori e’ solo perche’ rimbalzano su di noi.
3- Ricordatevi di santificare le nostre feste
Compleanni, onomastici, anniversari, mesiversari, festa della mamma, san Valentino, festa della donna, solstizio d’estate e equinozio di primavera.
La prima volta che ci hanno pubblicato un articolo, dato un aumento, detto che eravamo incinta, il primo concerto assieme, il primo film che abbiamo visto mano nella mano mentre voi sbadigliavate a tutta bocca perche’, nella speranza del dopo spettacolo, avevate incautamente fatto scegliere a noi la pellicola, record in mezza maratona e primo podio per pur fortuito che fosse. Appuntatevi tutto quello che vi sembra ci faccia brillare gli occhi e ricordatevelo. Date un perche’ all’acquisto delle smartphone.
Imparatene l’uso specializzandovi nell’app agenda. Salvate una vita: la vostra.
4- Onorate il parentado quando lo adoriamo noi e sfanculatelo se sollecitati
Parenti nostri, vostri o conto terzi non importa, se ne parliamo con l’occhio che trema e la voce che vibra difendeteli con molta cautela, e’ un equilibrio instabile e potremmo trascendere.
Se sono i nostri congiunti tenete ben conto che in capo a due ore potremmo aver cambiato sensibilmente punto di vista e apostrofarci dopo mezza giornata dicendo “allora? Quella zoccola di tua sorella si e’ data una calmata?” potrebbe non essere salutare. Se i congiunti sono i vostri infierite ad oltranza, se non ci e’ ancora passata vi vedremo come un prezioso alleato, in alternativa, difenderli da voi, ci fara’ sentire virtuose assai.
5- Non uccidete le nostre speranze
Non dovete limitare a sopportarci, dovete supportarci. Decidiamo di dedicarci alla costruzione di un castello medievale in fimo? Confezioniamo cappelli e sciarpe ad uncinetto, ad agosto, come se la deriva dei continenti fosse in agguato e la possibilita’ che Lurate Caccivio possa diventare una periferia di Oslo non fosse poi cosi’ assurda? Ci convertiamo al dio della cucina molecolare e vi serviamo un passato di verdure a cubetti due x due? Sorridete e diteci quanto la nostra nuova passione possa essere salvifica, se non per il mondo, perche’ mica siamo cretine, quanto meno per la serenita’ famigliare. E facendolo non dovrete neanche porvi il problema di mentire. Infatti contrastarci potrebbe creare delle fratture temporali difficilmente sanabili. Nel senso che in un attimo vi ritroverete vicino una brutta copia di vostra suocera per di piu’ depressa e scoprirete cosi’ cosa ne sara’ della vostra vita futura, e come ci insegnano km di pellicole cinematografiche, conoscere il futuro non e’ mai cosa buona
6- Non pretendete atti impuri
E qui vi chiedo tanta concentrazione. Non e’ che a noi non piaccia aggrovigliarci, anzi non disdegnamo neanche la vecchia cara sveltina, che a voi risolve i problemi di una eventuale scarsa durata e a noi non da tempo di perderci in altro, che 3 minuti di concentrazione dovremmo reggerla. Solo che non siamo propriamente fatte come voi. Con questo non significa che ci servano quarantacinque minuti di noiosissimi preliminari, ma magari 4 minuti e mezzo di conversazione intrigante, in cui poter credere che alla base della voglia di strapparci il perizoma possa esserci qualcosa che abbiamo detto e non il solo fatto che siamo cromosomicamente autorizzate ad indossarlo. Al mattino potrebbe anche essere carino, ma di base c’e’ la consapevolezza che la vostra virilita’ sia un saluto al sole piu’ che un buongiorno a noi. Quindi quando ci provate guardateci negli occhi, che sono quelli a nord del balconcino, cosi’ da poter cogliere l’eventuale segnale partigiano: non passa lo straniero.
7- Non rubateci la scena
E con questo non significa che noi si debba essere al centro dell’attenzione ma che non devete esserci voi. Almeno non sempre. Il marito simpatico quello tutto battute e pacche sulle spalle, quello che piglia per il culo chiunque per strappare una risata ci piace da impazzire. Basta che sia il marito di un’altra. Col nostro abbiamo canoni restrittivi piu’ rigidi. Non orso selvatico ma nemmeno un CiaoCipollino molto anni 80. Simpatico ci piace ma a casa, per noi. La storia che raccontano per cui le donne si innamorano di chi le fa ridere non e’ una leggenda metropolitana. Anzi, se vi riesce essere tenebroso fuori e buffo e autoironico in casa avete vinto gioco, partita e incontro
8- Non dite falsa testimonianza…anzi si’…quando serve
Iniziamo dicendo che quello che avete sempre sospettato e’ vero: ci sono domande alle quali nessuna risposta si rivelera’ essere quella giusta.
Cose tipo: mi trovi ingrassata? Secondo te ho fatto male a tagliare la frangia? Come mi sta questo vestito?
Perche’, a parte quando una relazione e’ agli inizi e queste domande vi verranno fatte proforma sapendo benissimo che siamo al massimo della nostra apparizione scenica, se il rapporto e’ rodato sono tragiche.
Perche’ noi sappiamo gia’ che siamo ingrassate, ci siamo gia’ date della cogliona a nastro per aver ceduto al suggerimento del taglio della frangia e con quel vestito ci vediamo come un balenottero che si agita sotto ad un plaid a fiori.
Quindi contraddirci potrebbe sembrarci un raggiro per tenerci calme e assentire equivarrebbe ad inchiodare il coperchio della nostra autostina.
Insomma per dirla in maniera poetica il guano vi lambisce il pomo d’adamo, che tradotto: siete nella merda fino al collo.
Abbozzate, tentate la carta della tenerezza e sviate il discorso, non posso assicurarvi che funzionera’ ma l’importante e’ che voi non minimizziate. Minimizzare le nostre insicurezze e’ gravissimo, piu’ grave di non accorgervi del fatto che ci siamo fatte bionde e un filo sotto alla frase : la mia mamma lo faceva cosi’.
9- Non desiderare nessuna donna all’infuori di noi, vincolata o sparpagliata che sia
Premessa: non siamo sceme, abbiamo gli occhi anche noi e lo sappiamo che la mente vola.
Detto cio’ non confermateci mai la premessa. Vi consentiamo, anzi agevoliamo, la fantasia al limite dell’onirico. Confesso di aver spesso detto a Lui: se vieni a casa e mi dici che Charlize Theron in ascensore ti e’ saltata addosso e tu ti sei scostato ti do del pirla.
Capite anche voi che un impiegato di Tradate che lavora al primo piano e abita in una villetta a schiera possibilita’ di frequentare ascensori condivisi da miss J’adore ne ha pochine.
Detto questo, pochi commenti galanti alle amiche, anzi anche niente e se per caso fossero sollecitati da noi, sforzatevi di ricordare il grado d’amicizia. Se l’amica in questione e’ di quelle viscerali qualcosa vi e’ concesso, altrimenti attenti che di sicuro si tratta di una trappola. State in campana che vi curiamo.
10- Non desiderare la roba nostra
Crema idratante, pinzetta per le sopracciglia, ceretta a caldo. Ricordatevi chi siete e quando vi propongono un paio di pantaloni di seta cangiante rispondete con autorevolezza: mimetici ci sono???
A parte tutto mai essere piu’ curati di noi, ci fa sentore sciatte e trascurate, non che voi dobbiate puzza’, ma neanche profumare come il sedere di un bambino.
Ecco direi che per sopravvivere questo potrebbe bastare, state attenti ai segnali e che la forza sia con voi.