Un Giorno Mi Dirai
STADIO
Un giorno ti dirò
Che ho rinunciato alla mia felicità per te
E tu riderai, riderai, tu riderai di me
Un giorno ti dirò
Che ti volevo bene più di me
E tu riderai, riderai, tu riderai di me
E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai
Non deve piangere mai
E mi dirai che un uomo
Deve sapere difendersi…
Un giorno ti dirò
Che ho rinunciato agli occhi suoi per te
E tu non capirai, e mi chiederai… «perché»?
E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai
Non deve arrendersi mai
Tu mi dirai che un uomo
Deve sapere proteggersi…
Un giorno mi dirai
Che un uomo ti ha lasciata e che non sai
Più come fare a respirare, a continuare a vivere
Io ti dirò che un uomo
Può anche sbagliare lo sai
Si può sbagliare lo sai
Ma che se era vero amore
È stato meglio comunque viverlo
Ma tu non mi ascolterai
Già so che tu non mi capirai
E non mi crederai
Piangendo tu
Mi stringerai.
E niente, come dicevo a Fabrizio oggi, più ascolto la canzone che ha vinto Sanremo e più mi fa incazzare.
Per fare il bigino, è un dialogo tra padre e figlia, o almeno il padre apre il suo cuore alla figlia.
Lui è un fedifrago di quelli da manuale che per anni ha propinato all'amante la storia che, con mia moglie siamo come fratelli, infatti a volte mi vien da sopprimerla; che sì che tu mi capisci; no che lei non me la da più, ma ti giuro non la vorrei neanche impacchettata nell'abbonamento tribuna dell'Inter; ahhh se non ci fossero i bambini le avrei già detto arrivederci a lei e a quell'arpia di sua mamma.
Poi, perché fortunatamente siamo sceme ma non per sempre, l'amante gli fa ciao ciao o lui si caga addosso, funziona lo stesso, e tutto rientra nei ranghi.
Lui torna, emotivamente a casa con la coda tra le gambe, perché a lasciarla davvero chi ci ha mai pensato e, dopo aver scontato 12 anni di rappresaglie coniugali, ricomincia ad aver diritto di voto su dove portare il cane ad evacuare.
Nel frattempo la figlia è cresciuta e lui si è veramente convinto, se te le ripeti spesso le cazzate si rivestono di verità, di aver buttato alle ortiche una vita di gioie per amore della ragazza.
E cosa farà mai, questo mirabile esempio genitoriale?
Soffre in silenzio?
La guarda con tenerezza pensando che ne sia valsa la pena?
No, certo che no, glielo dice.
Ad una donna che, in mancanza d'altro, si costruisce i sensi di colpa a giri di brugola, come fossero le Billy dell'Ikea, lui va a dire di aver rinunciato alla sua felicità per lei.
E soprattutto come pensa che reagirà?
e tu riderai, riderai, riderai di me... canta come un fringuello
Adesso, lasciatelo dire signor Stadio, se mai dovesse succedere, non solo come marito sei stato una merda, sei una chiavica anche come genitore.
Ma ti pare che una donna che si rispetti, con i cromosomi giusti e un'emotività nella norma, alla notizia di essere stata la causa dell'infelicità del padre possa mai ridere?
Come minimo all'inizio s'incazza perché hai tradito la mamma, poi tenta di capirti e alla fine le vengono dei sensi di colpa che lo psicologo già ordina il 7 metri.
Psicologo, che se c'è un Dio, anche minore, dovrebbe pagare papino, visto che il casino l'ha fatto lui.
Oltretutto dicendole questa roba terribile lui si scioglie pure in lacrime, una scena straziante e qui, altra prova che di donne il signor Stadio non sa una mazza, lui prevede che la figlia lo bacchetterà, perché un padre non deve piangere mai.
Io non so su che pianeta viva, ma le poche volte che ho visto mio padre commosso avrei dato un rene seduta stante per togliere la tristezza e i momenti sono coincisi con dei picchi d'amore da scala Richter che, in confronto, le conseguenze della faglia di Sant'Andrea sono paragonabili alla nonna che russa.
Altra cosa che lui si aspetta che la figlia schifi è il pianto di un uomo, che di solito scatena in noi un sentimento di protezione e d'affetto dal quale, se non fossimo delle imbecilli votate al martirio, non dico dovremmo scappare a gambe levate, ma almeno prendere le distanze.
Non contento infierisce parlando anche degli occhi suoi, dell'altra, ai quali ha detto addio e qui la figlia giustamente chiede : ma perché? ti avevo chiesto qualcosa? no? e allora perché! sopratutto perché me lo dici, taci!
Già a me stan sul balle quelli che confessano i tradimenti finiti, che servono solo a far star meglio loro e star da cani i traditi, ma che cattiveria ci vuole per dirlo alla figlia?
Ma il colpo da maestro è alla fine, quando, offrendo una spalla e dei saggi consigli per i quali l'amore va sempre vissuto, dandosi così anche una giustificazione, gliela tira in modo inverecondo predicendole una storia d'amore che la porterà sull'orlo del suicidio,
Un giorno mi dirai
Che un uomo ti ha lasciata e che non sai
Più come fare a respirare, a continuare a vivere .
Quindi, concludendo, cari uomini, continuate tranquillamente a razzolare nei pollai che vi capitano a disposizione, raccontate la fiaba che vostra moglie l'avete sposata perché eravate al punto, o ti sposo o ti lascio, ma fate un grandissimo favore, ve lo chiedo da mamma, se non avete le palle di affrontare le conseguenze, mettetevi in un angolo e soffrite in silenzio dando la colpa alla sciatica ma soprattutto lasciate stare le nostre figlie, che di pirla che alimenteranno i loro sensi di colpa, ahinoi, avranno la loro corposa dote procapite!
STADIO
Un giorno ti dirò
Che ho rinunciato alla mia felicità per te
E tu riderai, riderai, tu riderai di me
Un giorno ti dirò
Che ti volevo bene più di me
E tu riderai, riderai, tu riderai di me
E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai
Non deve piangere mai
E mi dirai che un uomo
Deve sapere difendersi…
Un giorno ti dirò
Che ho rinunciato agli occhi suoi per te
E tu non capirai, e mi chiederai… «perché»?
E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai
Non deve arrendersi mai
Tu mi dirai che un uomo
Deve sapere proteggersi…
Un giorno mi dirai
Che un uomo ti ha lasciata e che non sai
Più come fare a respirare, a continuare a vivere
Io ti dirò che un uomo
Può anche sbagliare lo sai
Si può sbagliare lo sai
Ma che se era vero amore
È stato meglio comunque viverlo
Ma tu non mi ascolterai
Già so che tu non mi capirai
E non mi crederai
Piangendo tu
Mi stringerai.
E niente, come dicevo a Fabrizio oggi, più ascolto la canzone che ha vinto Sanremo e più mi fa incazzare.
Per fare il bigino, è un dialogo tra padre e figlia, o almeno il padre apre il suo cuore alla figlia.
Lui è un fedifrago di quelli da manuale che per anni ha propinato all'amante la storia che, con mia moglie siamo come fratelli, infatti a volte mi vien da sopprimerla; che sì che tu mi capisci; no che lei non me la da più, ma ti giuro non la vorrei neanche impacchettata nell'abbonamento tribuna dell'Inter; ahhh se non ci fossero i bambini le avrei già detto arrivederci a lei e a quell'arpia di sua mamma.
Poi, perché fortunatamente siamo sceme ma non per sempre, l'amante gli fa ciao ciao o lui si caga addosso, funziona lo stesso, e tutto rientra nei ranghi.
Lui torna, emotivamente a casa con la coda tra le gambe, perché a lasciarla davvero chi ci ha mai pensato e, dopo aver scontato 12 anni di rappresaglie coniugali, ricomincia ad aver diritto di voto su dove portare il cane ad evacuare.
Nel frattempo la figlia è cresciuta e lui si è veramente convinto, se te le ripeti spesso le cazzate si rivestono di verità, di aver buttato alle ortiche una vita di gioie per amore della ragazza.
E cosa farà mai, questo mirabile esempio genitoriale?
Soffre in silenzio?
La guarda con tenerezza pensando che ne sia valsa la pena?
No, certo che no, glielo dice.
Ad una donna che, in mancanza d'altro, si costruisce i sensi di colpa a giri di brugola, come fossero le Billy dell'Ikea, lui va a dire di aver rinunciato alla sua felicità per lei.
E soprattutto come pensa che reagirà?
e tu riderai, riderai, riderai di me... canta come un fringuello
Adesso, lasciatelo dire signor Stadio, se mai dovesse succedere, non solo come marito sei stato una merda, sei una chiavica anche come genitore.
Ma ti pare che una donna che si rispetti, con i cromosomi giusti e un'emotività nella norma, alla notizia di essere stata la causa dell'infelicità del padre possa mai ridere?
Come minimo all'inizio s'incazza perché hai tradito la mamma, poi tenta di capirti e alla fine le vengono dei sensi di colpa che lo psicologo già ordina il 7 metri.
Psicologo, che se c'è un Dio, anche minore, dovrebbe pagare papino, visto che il casino l'ha fatto lui.
Oltretutto dicendole questa roba terribile lui si scioglie pure in lacrime, una scena straziante e qui, altra prova che di donne il signor Stadio non sa una mazza, lui prevede che la figlia lo bacchetterà, perché un padre non deve piangere mai.
Io non so su che pianeta viva, ma le poche volte che ho visto mio padre commosso avrei dato un rene seduta stante per togliere la tristezza e i momenti sono coincisi con dei picchi d'amore da scala Richter che, in confronto, le conseguenze della faglia di Sant'Andrea sono paragonabili alla nonna che russa.
Altra cosa che lui si aspetta che la figlia schifi è il pianto di un uomo, che di solito scatena in noi un sentimento di protezione e d'affetto dal quale, se non fossimo delle imbecilli votate al martirio, non dico dovremmo scappare a gambe levate, ma almeno prendere le distanze.
Non contento infierisce parlando anche degli occhi suoi, dell'altra, ai quali ha detto addio e qui la figlia giustamente chiede : ma perché? ti avevo chiesto qualcosa? no? e allora perché! sopratutto perché me lo dici, taci!
Già a me stan sul balle quelli che confessano i tradimenti finiti, che servono solo a far star meglio loro e star da cani i traditi, ma che cattiveria ci vuole per dirlo alla figlia?
Ma il colpo da maestro è alla fine, quando, offrendo una spalla e dei saggi consigli per i quali l'amore va sempre vissuto, dandosi così anche una giustificazione, gliela tira in modo inverecondo predicendole una storia d'amore che la porterà sull'orlo del suicidio,
Un giorno mi dirai
Che un uomo ti ha lasciata e che non sai
Più come fare a respirare, a continuare a vivere .
Quindi, concludendo, cari uomini, continuate tranquillamente a razzolare nei pollai che vi capitano a disposizione, raccontate la fiaba che vostra moglie l'avete sposata perché eravate al punto, o ti sposo o ti lascio, ma fate un grandissimo favore, ve lo chiedo da mamma, se non avete le palle di affrontare le conseguenze, mettetevi in un angolo e soffrite in silenzio dando la colpa alla sciatica ma soprattutto lasciate stare le nostre figlie, che di pirla che alimenteranno i loro sensi di colpa, ahinoi, avranno la loro corposa dote procapite!