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FREGARSENE DELLE POZZANGHERE PER SENTIRE LA CAMPANA

12/28/2014

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Forse è così.
Forse davvero i problemi iniziano quando iniziamo a preoccuparci delle conseguenze delle nostre piccole follie.
Quando sporcarci il vestito è più importante del gusto della pesca che stiamo mangiando, che sa d’estate e ci inzacchera le mani col suo succo che cola verso i polsi.
Che tre etti in più sulla bilancia ci spaventano al punto da rifiutare che la crema di mascarpone avvolga il pandoro e ci riporti a quando, da bambini, si litigava per decidere se doveva restare tutta gialla o se alla metà avremmo dovuto aggiungere il cacao.
Se uscire sotto la pioggia senza ombrello è un raffreddore certo e non la possibilità di godere delle gocce sulla faccia e della doccia calda rientrando a casa.
I problemi magari iniziano quando, sotto la prima nevicata dell’anno, puntare il naso verso l’alto e cercare a bocca aperta di mangiare il fiocco più grosso diventa una cosa da bambini.
Non siamo capaci di scindere.
Diventiamo grandi, ci carichiamo sulle spalle responsabilità e decidiamo che crescere significa invecchiare.
Perdiamo la leggerezza delle piccole cose e quelle grandi diventano inevitabilmente macigni.
E dire che basterebbe riuscire a tirare una riga immaginaria tra quello che dobbiamo e quello che possiamo.
Abbiamo un ruolo da interpretare e lo facciamo sempre, anche a sipario calato.
Sarebbe così più semplice renderci conto che quello che siamo non è quello che siamo obbligati a fare, che non perderemmo d’autorità se continuassimo ad essere noi stessi.
Ai nostri figli forse farebbe anche meno paura crescere se vedessero che certe cose che li fanno tanto sorridere si potranno comunque fare per sempre.
Nonostante le bollette da pagare e i colloqui coi professori, nonostante gli insegnamenti da impartire e le indicazioni da dare.
Dovremmo fare un piccolo sforzo e provarci, è il momento giusto.
A Natale tutto è possibile, che si creda o no in un bambino che dorme in una mangiatoia, perché Natale è rinascita, è un punto a capo, è la voglia di vedere negl’occhi degli altri il riflesso di un desiderio esaudito.
Natale è ritrovarsi ogni anno con l’identica età dei miei ragazzi è capire che se credo fermamente il suono della campanella lo sentirò per sempre.


In ritardo…ma forse no, Buon Natale
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