
Grazie.
Credo si debba sempre ringraziare chi migliora le tue giornate.
Se poi oltre a migliorarle le fa balzare di violenza tra le dieci più belle della tua vita, non so neppure se un grazie possa bastare, servirebbe una parola nuova.
Siamo sempre poco attenti alle parole.
Non è giusto usare la stessa sequenza di lettere che si utilizza per un bicchiere d’acqua porto o un complimento ricevuto, se il risultato finale è quello di una gioia incontenibile.
Quindi adesso cercherò di spiegarti di cosa ti ringrazio.
Non ti ringrazio per la maturità ottenuta, quella è tua non mia, e sinceramente sui pezzi di carta ho la stessa cinica visione del principe De Curtis nei Due marescialli, quando il nazista gli dice di avere carta bianca e lui lo esorta a farne un utilizzo consono.
Lo so che è importante, ma lo è per te, non per me, e adesso posso dirlo, a me non avrebbe fatto nessuna differenza, se non quella della tua tristezza dovuta al fallimento.
E quindi ti ringrazio per altro.
Ti ringrazio per la tua caparbietà, per la tua capacità di non mollare, capacità che io non ho avuto, ti ringrazio per aver fatto tutto da sola, per essere una ragazza d’altri tempi, una ragazza che l’onore l’ha inciso dentro, magari grazie a quel Giappone che ami tanto e che vorrei tanto poterti regalare…ma arriverà anche quello in un modo o nell'altro, mi hai insegnato che quando vuoi una cosa vai e te la prendi.
Anche se la strada per arrivarci non è nelle tue corde, anche se tra malavoglia e oggettive difficoltà ti pare tutto in salita.
Diciamolo, studiare ti ha sempre fatto schifo, perché cagare è una parola forte, ma l’hai fatto lo stesso, il fine era nobile e quindi hai abbassato la testa e sei andata avanti.
Che poi, non è neanche vero che studiare ti faccia così schifo, tu studi, quello che piace a te , quello che ti arricchisce dentro, ti fa crescere come vorresti.
Tu non studi, tu nutri la tua anima, e questo è meraviglioso.
Non scorderò mai la faccia del libraio di Roma che facendo il conto dei libri comprati mi ha guardato dicendomi che eri una ragazza speciale, che certe letture non convenzionali ti avrebbero resa libera.
Tu ami il passato, non la storia, il passato spirituale del mondo, i miti, le religioni, tutte quelle cose che possono sembrare di contorno ma muovono i destini da sempre.
Le creature sono bisognose di simboli dalla notte dei tempi, in nome dei simboli amano, vivono e uccidono.
Tu sei una scrutatrice di vite, la tua empatia è a volte una crepa nella tua corazza in cui lasci entrare il dolore, ma la trasformerai nella tua estrema forza.
Sei bella.
Sei proprio bella.
E io sono felice, felice perché adesso non avrai più confini.
Adesso che hai terminato questo ciclo, faticoso e accidentato, puoi essere e sarai quello che vuoi.
Alla commissione che ti ha chiesto quel che vuoi fare da grande hai dato la risposta che mi aspettavo da te.
Io voglio scrivere, hai detto.
Sarò contenta di restare nel mondo del lavoro, ma voglio scrivere.
E scriverai, lo farai, lo fai già, sei una scrittrice molto più talentuosa di quello che io avrei anche solo potuto sperare di essere alla tua età.
Se ci aggiungiamo creatività, fantasia e capacità di sognare allora penso che tu farai esattamente quello che hai detto loro.
Lavorerai, perché amore mio di parole inanellate non si vive, anche se a te lo auguro tanto, e poi digiterai tasti.
Lo farai finché ne avrai voglia, finché avrai qualcosa da dire…finché il fato vorrà.
Adesso tutto il mondo è qui a tua disposizione, mi spiace che non sia un gran mondo, mi scuso se non ho fatto la mia parte per renderlo migliore per te, ma non abbatterti.
Non è brutto come potrebbe sembrare, le persone che vogliono riescono a trovare il bello, riescono a trovare quei luoghi, ormai quasi completamente nascosti dalla vegetazione incolta del nostro cinismo e della nostra cattiveria, quei posti che sono radure in cui ancora il sole riesce a passare, angoli d’energie positive, e proprio lì, le persone che lo vogliono riescono a costruire.
Costruiscono storie, destini, costruiscono vita buona.
Per te sarà ancora più facile, perché quei posti li hai dentro.
Ecco di questo sono immensamente felice, per questo il 10 luglio 2015 sarà per sempre uno dei giorni più belli della mia vita: perché sei finalmente libera di essere tu, 24 ore al giorno, artefice del tuo destino.
Beh che ti amo si è capito vero?
Credo si debba sempre ringraziare chi migliora le tue giornate.
Se poi oltre a migliorarle le fa balzare di violenza tra le dieci più belle della tua vita, non so neppure se un grazie possa bastare, servirebbe una parola nuova.
Siamo sempre poco attenti alle parole.
Non è giusto usare la stessa sequenza di lettere che si utilizza per un bicchiere d’acqua porto o un complimento ricevuto, se il risultato finale è quello di una gioia incontenibile.
Quindi adesso cercherò di spiegarti di cosa ti ringrazio.
Non ti ringrazio per la maturità ottenuta, quella è tua non mia, e sinceramente sui pezzi di carta ho la stessa cinica visione del principe De Curtis nei Due marescialli, quando il nazista gli dice di avere carta bianca e lui lo esorta a farne un utilizzo consono.
Lo so che è importante, ma lo è per te, non per me, e adesso posso dirlo, a me non avrebbe fatto nessuna differenza, se non quella della tua tristezza dovuta al fallimento.
E quindi ti ringrazio per altro.
Ti ringrazio per la tua caparbietà, per la tua capacità di non mollare, capacità che io non ho avuto, ti ringrazio per aver fatto tutto da sola, per essere una ragazza d’altri tempi, una ragazza che l’onore l’ha inciso dentro, magari grazie a quel Giappone che ami tanto e che vorrei tanto poterti regalare…ma arriverà anche quello in un modo o nell'altro, mi hai insegnato che quando vuoi una cosa vai e te la prendi.
Anche se la strada per arrivarci non è nelle tue corde, anche se tra malavoglia e oggettive difficoltà ti pare tutto in salita.
Diciamolo, studiare ti ha sempre fatto schifo, perché cagare è una parola forte, ma l’hai fatto lo stesso, il fine era nobile e quindi hai abbassato la testa e sei andata avanti.
Che poi, non è neanche vero che studiare ti faccia così schifo, tu studi, quello che piace a te , quello che ti arricchisce dentro, ti fa crescere come vorresti.
Tu non studi, tu nutri la tua anima, e questo è meraviglioso.
Non scorderò mai la faccia del libraio di Roma che facendo il conto dei libri comprati mi ha guardato dicendomi che eri una ragazza speciale, che certe letture non convenzionali ti avrebbero resa libera.
Tu ami il passato, non la storia, il passato spirituale del mondo, i miti, le religioni, tutte quelle cose che possono sembrare di contorno ma muovono i destini da sempre.
Le creature sono bisognose di simboli dalla notte dei tempi, in nome dei simboli amano, vivono e uccidono.
Tu sei una scrutatrice di vite, la tua empatia è a volte una crepa nella tua corazza in cui lasci entrare il dolore, ma la trasformerai nella tua estrema forza.
Sei bella.
Sei proprio bella.
E io sono felice, felice perché adesso non avrai più confini.
Adesso che hai terminato questo ciclo, faticoso e accidentato, puoi essere e sarai quello che vuoi.
Alla commissione che ti ha chiesto quel che vuoi fare da grande hai dato la risposta che mi aspettavo da te.
Io voglio scrivere, hai detto.
Sarò contenta di restare nel mondo del lavoro, ma voglio scrivere.
E scriverai, lo farai, lo fai già, sei una scrittrice molto più talentuosa di quello che io avrei anche solo potuto sperare di essere alla tua età.
Se ci aggiungiamo creatività, fantasia e capacità di sognare allora penso che tu farai esattamente quello che hai detto loro.
Lavorerai, perché amore mio di parole inanellate non si vive, anche se a te lo auguro tanto, e poi digiterai tasti.
Lo farai finché ne avrai voglia, finché avrai qualcosa da dire…finché il fato vorrà.
Adesso tutto il mondo è qui a tua disposizione, mi spiace che non sia un gran mondo, mi scuso se non ho fatto la mia parte per renderlo migliore per te, ma non abbatterti.
Non è brutto come potrebbe sembrare, le persone che vogliono riescono a trovare il bello, riescono a trovare quei luoghi, ormai quasi completamente nascosti dalla vegetazione incolta del nostro cinismo e della nostra cattiveria, quei posti che sono radure in cui ancora il sole riesce a passare, angoli d’energie positive, e proprio lì, le persone che lo vogliono riescono a costruire.
Costruiscono storie, destini, costruiscono vita buona.
Per te sarà ancora più facile, perché quei posti li hai dentro.
Ecco di questo sono immensamente felice, per questo il 10 luglio 2015 sarà per sempre uno dei giorni più belli della mia vita: perché sei finalmente libera di essere tu, 24 ore al giorno, artefice del tuo destino.
Beh che ti amo si è capito vero?