
E anche tu sei finito.
E io non so dove metterti.
Perché dire che sei stato brutto sarebbe sbagliato, dire che sei stato bello un’esagerazione.
Sei stato l’anno delle prime delusioni della mia bellissima bambina grande, ha sofferto per te e questo non te lo posso proprio perdonare, ma poi sei riusciuto a farla ridere di nuovo, le hai dato gratificazioni e prospettive…insomma ci hai provato a riscattarti…ti sei impegnato, potevi fare meglio…
Sei l’anno dell’alieno che ritorna a bussare alla porta di mia sorella, cattivo, prepotente, senza pietà e questo ti condanna senza appello.
L’anno dei mie ragazzi che crescono, che considerano le chiavi di casa un regalo natalizio sublime che vogliono emanciparsi ma che ancora non si vergognano a baciarmi in pubblico e quindi grazie…
Ma sei stato anche l’anno del lavoro che non c’è, della fatica a fine mese, di questo insensato rincorrere un minino di benessere e tranquillità, delle tensioni e degli speriamo.
Della stanchezza di Lui, che coltiva passioni e fatica per farlo, che fa crescere sogni altrui accantonando i propri, che torna tardi per fare quel che ama, che ogni volta che lo vedo in mezzo ai suoi ragazzi che corrono felici e lo guardano adoranti mi regala l’emozione di riinnamorarmi ancora e di nuovo di quel ragazzo di quasi vent’anni fa…
L’anno del passaggio dal mio adorato blog a questa nuova bellissima casa…
E poi sei stato lui…l’anno delle ragazze…
E questo ha cambiato un po’ tutto…
Le mie ragazze sfrontate, empatiche, colorate e invadenti, le mie ragazze che mi hanno ripagata d’averle inventate come mai mi potevo immaginare…
Non in soldi, anche se tutto aiuta, ma in affetto, incontri, emozioni…anime affini
L’anno che ha fatto dire a Lui, giusto un paio di giorni fa, ma quante belle persone hai incontrato ultimamente, e si riferiva alle splendide ragazze che sono entrate a far parte della mia vita unendosi a quelle che c’erano già e che mi riempiono i giorni, le serate, reali e virtuali, che colorano le verande e mi fanno sentire amata e coccolata.
E tanto, forse tutto, grazie al coraggio di riempire pagine di parole e raccontare storie, spesso insensate e cialtrone, a volte profonde e lacrimevoli, sempre oneste e senza prendermi mai sul serio…
L’anno delle presentazioni del libro, del raccontarsi davanti alla gente venuta per loro, l’anno in cui una cosa che ho scritto è stata recitata, certo per una sera sola ma è pur sempre un sogno che diventa realtà.
L’anno in cui, grazie ad una delle meravigliose creature che ho incontrato ho potuto conoscere uno dei miei miti assoluti, e ancora l’idea che Lella Costa abbia il mio libro mi fa tremare i polsi….
Insomma sei stato un anno speciale, non nella sua accezzione migliore, speciale in quanto unico e irripetibile, che certe emozioni si possono provare solo una volta nella vita.
Verrebbe da dire che tutti gli anni in fondo sono così, con alti che fatichiamo a ricordare e registrare e bassi che per natura ci portiamo attaccati addosso come peso che ci grava sulle spalle.
Ma non è proprio vero, alcuni se ne vanno senza lasciare traccia, sono anni di passaggio, anni in cui tutto resta immobile e immutato, e altri portano scompigli e sconquassano, rivoluzionano e destabilizzano…sono gli anni che non dimentichi, quelli capaci di farsi ricordare, nel bene e nel male…
Ecco tu sei stato così, hai fatto cose grandiose e terribili, ma ci hai fatto crescere, ci hai fatto andare avanti, prendere decisioni e pensare che c’è sempre un’altra prospettiva da cui ripartire…
E io non so dove metterti.
Perché dire che sei stato brutto sarebbe sbagliato, dire che sei stato bello un’esagerazione.
Sei stato l’anno delle prime delusioni della mia bellissima bambina grande, ha sofferto per te e questo non te lo posso proprio perdonare, ma poi sei riusciuto a farla ridere di nuovo, le hai dato gratificazioni e prospettive…insomma ci hai provato a riscattarti…ti sei impegnato, potevi fare meglio…
Sei l’anno dell’alieno che ritorna a bussare alla porta di mia sorella, cattivo, prepotente, senza pietà e questo ti condanna senza appello.
L’anno dei mie ragazzi che crescono, che considerano le chiavi di casa un regalo natalizio sublime che vogliono emanciparsi ma che ancora non si vergognano a baciarmi in pubblico e quindi grazie…
Ma sei stato anche l’anno del lavoro che non c’è, della fatica a fine mese, di questo insensato rincorrere un minino di benessere e tranquillità, delle tensioni e degli speriamo.
Della stanchezza di Lui, che coltiva passioni e fatica per farlo, che fa crescere sogni altrui accantonando i propri, che torna tardi per fare quel che ama, che ogni volta che lo vedo in mezzo ai suoi ragazzi che corrono felici e lo guardano adoranti mi regala l’emozione di riinnamorarmi ancora e di nuovo di quel ragazzo di quasi vent’anni fa…
L’anno del passaggio dal mio adorato blog a questa nuova bellissima casa…
E poi sei stato lui…l’anno delle ragazze…
E questo ha cambiato un po’ tutto…
Le mie ragazze sfrontate, empatiche, colorate e invadenti, le mie ragazze che mi hanno ripagata d’averle inventate come mai mi potevo immaginare…
Non in soldi, anche se tutto aiuta, ma in affetto, incontri, emozioni…anime affini
L’anno che ha fatto dire a Lui, giusto un paio di giorni fa, ma quante belle persone hai incontrato ultimamente, e si riferiva alle splendide ragazze che sono entrate a far parte della mia vita unendosi a quelle che c’erano già e che mi riempiono i giorni, le serate, reali e virtuali, che colorano le verande e mi fanno sentire amata e coccolata.
E tanto, forse tutto, grazie al coraggio di riempire pagine di parole e raccontare storie, spesso insensate e cialtrone, a volte profonde e lacrimevoli, sempre oneste e senza prendermi mai sul serio…
L’anno delle presentazioni del libro, del raccontarsi davanti alla gente venuta per loro, l’anno in cui una cosa che ho scritto è stata recitata, certo per una sera sola ma è pur sempre un sogno che diventa realtà.
L’anno in cui, grazie ad una delle meravigliose creature che ho incontrato ho potuto conoscere uno dei miei miti assoluti, e ancora l’idea che Lella Costa abbia il mio libro mi fa tremare i polsi….
Insomma sei stato un anno speciale, non nella sua accezzione migliore, speciale in quanto unico e irripetibile, che certe emozioni si possono provare solo una volta nella vita.
Verrebbe da dire che tutti gli anni in fondo sono così, con alti che fatichiamo a ricordare e registrare e bassi che per natura ci portiamo attaccati addosso come peso che ci grava sulle spalle.
Ma non è proprio vero, alcuni se ne vanno senza lasciare traccia, sono anni di passaggio, anni in cui tutto resta immobile e immutato, e altri portano scompigli e sconquassano, rivoluzionano e destabilizzano…sono gli anni che non dimentichi, quelli capaci di farsi ricordare, nel bene e nel male…
Ecco tu sei stato così, hai fatto cose grandiose e terribili, ma ci hai fatto crescere, ci hai fatto andare avanti, prendere decisioni e pensare che c’è sempre un’altra prospettiva da cui ripartire…