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IO VI TENGO, MA VOI NON MOLLATE

9/24/2015

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Immagine
È forse la trovata più geniale di un film che di trovate geniali ne ha parecchie.
I ricordi complessi.
Il film è Inside Out, ultimo capolavoro della Pixar, dico film perché chiamarlo cartone animato è riduttivo, ecco in Inside Out si parla della crescita emotiva, di quel momento in cui si dice addio al bianco e nero e benvenute alle sfumature.
La banca dati dei ricordi della protagonista passa da essere a compartimenti stagni ad essere complessa appunto.
Prima tutti i ricordi , rappresentati da sfere, sono di un unico colore, il colore dominante del ricordo,
giallo per la gioia, blu per la tristezza, verde per il disgusto, rosso rabbia e rosa fucsia per la paura ma, alla fine, Riley cresce e con lei le sue emozioni.
Niente più colore unico ma sfumature…gioia mista a paura o tristezza, disgusto e paura, rabbia e tristezza.
E tu, che sei grande a quel punto ti scopri a sbirciare le poltrone accanto, dove i tuoi figli stanno ridendo e pensi che sì, sarà così anche per loro, niente di assurdo, solo cresceranno.
E prima speri sia più tardi possibile e poi realizzi che le emozioni complesse non sono così male.
Certo la gioia non sempre sarà gioia assoluta, ma anche la tristezza sarà spesso annacquata, in fondo un buon compromesso.
Ecco la mia giornata di ieri è stata gialla e blu.
Negli ultimi anni il giorno del mio compleanno lo è spesso.
Credo sia l’età, o come direbbe Indiana Jones i chilometri, sarà che inevitabilmente si pensa agli altri compleanni, a quelli passati, quando il telefono squillava una volta in più, a quando al risveglio c’era una rosa del giardino sul comodino accanto al tuo libro preferito.
E il magone spintona subdolo, scansa i buon compleanno, defenestra i messaggi e tu stai lì, e potrebbe sembrare una tristezza se non fosse che…
Che come mi ha detto oggi una mia amica “noi non ti molliamo”.
Ecco questo dovremmo avere tutti, per questo dovremmo lavorare, impegnarci, amare, supportare e sopportare, per questo non dovremmo mai mollare nessuno di quelli che amiamo.
Perché se tu non molli le loro mani, beh loro non molleranno la tua.
E fanculo quelli che dicono che hanno imparato a essere stronzi perché sono stati fregati, bella scusa,  impegnatevi di più, capita a tutti di travare qualcuno che ci tradisce, ci delude, ma o io sono la donna più fottutamente fortunata del globo terracqueo o se dai amore e ascolti gli altri, gli altri ti ameranno e ti ascolteranno e non ti molleranno mai.
Ieri è stata una danza, un balletto, una coreografia degna di Bob Fosse.
Ad ogni cedimento emotivo si alternava un messaggio allegro, dieci righe che mi toccavano l’anima e trasformavano i lucciconi di tristezza in tenerezza.
Qualcuno che si rammaricava di non avermi capita prima, qualcun altro che rivendica una parte di me come sua, tranquilla tesoro è tua, non potrebbe essere altrimenti.
E poi un "auguri Gobbaccia" che mi fa ridere mezzora, una foto da una vita passata che non ricordavo ma che mi insegna che tutto va tenuto, che tutto fa strati, tutto fa volume e tutto è funzionale.
E mi accorgo che non butterei niente, non un giorno di questi 46 anni, tengo anche quelli brutti, quelli che hanno ammazzato pezzi di cuore, che non sono tantissimi, ma neanche pochissimi per una persona sola, perché sono comunque ricordi complessi.
Hanno dolore, ma tenerezza, e portano a gesti che generano una gioia un po’ bluastra ma sempre gioia.
E quindi grazie a voi, che non mi mollate mai, per voi un inchino e la promessa che  se serve io non mollo voi.
E come potrei mai farlo, sono una che non riesce neanche a tentare di spiegare a Lui che mi fa un po’ paura il fatto di non avere magari abbastanza tempo per fare tutte le cose che vorrei che si trova in mano un foglio, che a occhio sembrerebbe un pizzino e che invece è un biglietto d’auguri.
Lui me lo butta sul tavolo del ristorante japponese in cui ci stiamo, come sempre, vergognando di noi stessi per quanto riusciamo a ingurgitare, dicendo “piantala di dir cazzate, se ti sembra di aver poco tempo iniziamo subito”
E niente…mi ha regalato un kayak, ora erano anni che lo volevamo, sarà la sovrappopolazione di casa ma l’idea di stare in mezzo ad un lago con solo le papere da infastidire ci è sempre sembrata un’ottima idea, e quindi capite che mollare adesso è impensabile…e se poi vado giù??? Oh non facciamo cazzate, state nei paraggi né…
P.S. una boa l'ho già trovata...grazie Libel
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