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MIRACOLI E SOVRAESPOSIZIONE

4/14/2016

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Immagine
Oggi un'amica ridendo mi scrive che si aspettava da me un post sulle trivelle per capirne un po' di più.
Ora io di trivelle, trivellazioni e referendum ho capito pochino, come credo fosse nelle intenzioni di tutti: far capire poco.
Quindi Tiziana ti ringrazio per la fiducia, molto mal riposta, il mio grado di impegno sociale nelle ultime ore è più virato verso una disquisizione antropologica su miracolo e scienza.
L'essere umano è più portato a credere nei miracoli che non comportano approfondimento che nella genetica che spiegherebbe un sacco di cose?
Infatti se Sant'Antonio da Padova in questi giorni è al rinnovamento della santità per il figlio del miracolo a Caserta servono fondi per ricostruire una sala operatoria.
Credo siano passati pochi giorni, se non ore dai due eventi.
Da una parte una coppia sterile che, dopo varie peregrinazioni votive, viene graziata dalla nascita di un bambino e dall'altra una bambina nasce con un'eccessiva pigmentazione virata allo scuro.
Se a Padova schiere di fattorini, idraulici e panettieri giurano inutilmente di non saperne niente, visto che il miracolo è accettato senza battere ciglio, dall'altra un'intera famiglia devasta la vetrata della sala operatoria per il presunto, non siate forcaioli per carità, tradimento della mamma.
Lungi da me accampare dubbi sul miracolo veneto, anzi, suggerirei alla puerpera partenopea di prendere la palla al balzo e di tirare in ballo San Gennaro.
Anche solo per un sano campanilismo, non vogliamo certo far segnare un uno sullo score del santo di Prato della Valle e lasciare a 0 quello di piazza del Plebiscito?
Non sia mai.
Quindi cara signora, visto che alla sua collega è andata più che bene tanto che viene fotografata felice con una sorta di alone celestiale a far da sfondo, io proverei con un classicone: caro ti giuro, ho visto una grande luce!
Tanto si sa che a Napoli il sole è più forte che sulle sponde del Brenta.
Un poco di sovraesposizione, una protezione troppo bassa, il sole d'agosto che non dà scampo e la ragazzina è uscita un filo scurina, che sarà mai!
Certo è che sarebbe interessante se la Santa Sede, accettata la procreazione miracolosa, chiedesse di dare un'occhiata al patrimonio genetico, per vedere quale bizzarra combinazione contenga.
I geni della mamma? Dai quelli sì.
Quelli del babbo? Il miracolo è all inclusive e a sorpresa inserisce di default quelli di papà?
Quelli del Santo? Sarebbe anche confrontabile, una reliquia qua e là la troviamo.
Il bambino sarà mela fobico e costola mancante, scoprendo così che si è andati alla fonte attingendo direttamente da Adamo?
Quello che però è certo è la mancanza di una parca via di mezzo tra le due storie.
Infatti tra l'accettazione del miracolo e la devastazione ospedaliera c'è il test del dna.
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