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PSYCHIATRIC PERSONAL SHOPPING

5/31/2016

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“ma capita solo a me che ci son giorni che comprerei anche la commessa e giorni in cui mi crea problemi acquistare anche le calze da jogging?”


Questa può sembrare una semplice domanda, invece è la domanda. È una richiesta di sorellanza, un grido disperato lanciato da una naufraga seduta su una catasta di t-shirt e vestitini a fiori, che non sa se comprare tutto, sperando di alzarsi domani sentendosi Belen inside o chiedere scusa alla commessa per il devasto e infilarsi nel bar davanti per un caffè triplo amaro con una montagna di panna montata, che resta sempre un'ottima scelta tra virtù e peccato.
Ecco il mio consiglio spassionato è quello di urlare Caffèèèèèè direttamente dal negozio mentre scappate, chiedendo pietà alla malcapitata che sappiate vi odia e dovrà risistemare tutto, firmadole al volo un non tornerò mai più lo giuro col sangue.
Perché mai, dico mai, fare acquisti sotto l'onda dei sentimenti, sì lo so si dice sull'onda...ma non raccontiamoci balle ci finiamo sempre sotto.
Se siete troppo tristi evitate anche solo di mettere piede in un centro commerciale.
Se proprio non ci riuscite andate sull'impersonale, piatti per la casa e bicchieri vanno benissimo, niente e dico niente che sia per voi, anche la cover per il telefono potrebbe essere devastante, non è che perché siete depresse voi dovete intristire anche gli smartphone, che poi si sa, son sensibili, somatizzano e Siri e Cortana mi finiscono in analisi.

Anche le borse possono essere tranelli micidiali, potreste ritrovarvi con un bauletto di broccato a fiori, che passata la botta di malinconia vi ricorderà tanto vostra nonna,  perché lei ve lo diceva sempre che quello era un imbecille e voi non l'avete ascoltata e adesso, per punizione divina, girate con una poltrona attaccata al braccio.
Niente, assolutamente niente scarpe.

A seconda della situazione potreste optare per un modello infermieristico nascondiamoci del tutto o un più tragico fanculo le lacrime mi alzo da terra di 20 cm, visto mai che da sopra la prospettiva cambi.
Il problema è che se siete alte uno e cinquanta anche le proporzioni cambiano, facendovi somigliare pericolosamente alla Carrà: dalla testa alla vita quarantacinque cm, dalla vita a terra un metro e venticinque.
Attenzione anche ad acquistare sotto l'effetto dell'euforia.

Ci sono giorni che vi sta benissimo tutto!
Ma ragioniamo con calma.
Visto che è statisticamente impossibile che nei giorni no vi stia malissimo tutto, è altrettanto impossibile che nei giorni sì siate l'incarnazione di Audrey Hepburn: divine anche con un capri bianco, ballerine e girocollo a righe orizzontali.

Quindi calma, respirate e andate su qualcosa di sicuro.
NO ACCESSORI!
In preda alla felicità vanno via come il pane cappelli a larga falda e occhialoni da diva.
Gli adoro,  son stupendi, ci mancherebbe, ma son lì anche domani, quindi provate tutto ma ripassate il giorno dopo, non si sa mai.
Oltre all'umore evitate la serialità.
Vi piace il modello? Sicure che vi serva nei colori primari, secondari e terziari?
Magari iniziate con uno, poi, dopo aver controllato l'armadio, forse e dico forse, visto che in effetti vi sta bene davvero, un altro ci può stare.
A meno che non vogliate destabilizzare parenti e amici che vedendovi 5 giorni di seguito con lo stesso capo di colori diversi, abbiano l'effetto ma mi son rincoglionito?e corrano dall'oculista millantando un daltonismo a giorni alterni.
Quindi ricapitolando, siamo tutte uguali, anche quelle che vi sembrano spavalde e decise,almeno una volta, hanno pianto in un camerino, davanti ad uno specchio bastardo e sotto luci impietose.
E a me vien da pensare, meglio così.
Fidatevi, molto meglio così che sentirsi dire quel che ha detto a me la ragazza della sartoria alla quale ho chiesto di sistemare un vestitino, comprato in un giorno di pioggia e anche in serie: ma cosa ti è venuto in mente...beh...però...dai...se hai un paio di ciabatte Valleverde possiamo lasciarlo così!


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