
Universo maschile.
Mah...Boh
Forse.....sì insomma proprio proprio universo è un tantino esagerato, pianeta magari, microcosmo..troppo, landa...desolata..no desolata no, son cattiva, a tirar su compagnia son bravissimi, molto più di noi.
Ma chiamarlo universo è veramente tanto, io spesso elogio la loro basicità che si contrappone alla nostra ostinazione nell'essere contorte, ma appunto perché basici in un universo ci starebbero un pochino troppo comodi.
Ma non crediate che voglia sminuire, la basicità è bella, è schietta, è assolutamente trasparente, compri a scatola aperta.
Noi abbiamo bisogno di un universo, abbiamo così tante paturnie e cambi di opinione che ci facciamo il cambio di stagione, ci siamo inventate le cabine armadio per poterci mettere tutte le emozioni e le dietrologie che vediamo nascoste in un “ciao come stai”.
Ma è così, non possiamo farci niente, a noi serve spazio, dobbiamo vagliare,scremare decidere se quel che abbiamo sentito significava quel che pareva o se sotto c'erano machiavelliche elucubrazioni.
Visto, basta guardare come parliamo, machiavelliche elucubrazioni, un uomo avrebbe detto seghe mentali, veloce, pulito, insomma pulito non tanto, comunque di sicura efficacia.
Noi dobbiamo abbinare le emozioni e visto che la cosa più trendy che abbiamo è, e resta, sempre la testa, le conformiamo con la stagione in corso.
D'estate è di moda l'allegria, con un pizzico di civetteria e a tratti un tocco di sensualità, deve essere accennata come fosse una cintura in tinta o un cappello fashion.
D'autunno, più rigore con ancora un accenno di solare gaiezza ma che stempera già nel contegno algido invernale.
D'inverno siamo più austere, meno inclini alle socializzazioni ma con una propensione a sorpresa per le coccole anche audaci, che scaldano i piedi e mitigano il letargo.
A primavera ci apriamo a nuove vite e nuovi incontri.
E sì un universo ci serve eccome.
Le stagioni maschili....non saprei, ecco ce l'ho, d'inverno per correre si mettono la maglia termica, e a calcetto giocano sotto il pallone gonfiabile.
D'estate no.
Per il resto, uscire escono, socializzare socializzano, provare ci provano e questo in tutte le stagioni.
D'estate ci riescono effettivamente di più, ma credo che sia da imputare all'impennata del nostro cotè puttanesco che alle loro capacità di seduzione.
Quindi ricapitolando, sì ci vuole un universo femminile e, esattamente come i nostri armadi, lo riempiamo di cazzate; di cose che dovremmo buttare; di amori che non ci vanno più bene o ci stanno malissimo addosso e che teniamo sperando che con un cambio taglia possano venir utili; di amicizie che son passate di moda; di persone che ci hanno regalato e che non ci sono mai piaciute, ma che a volte bisogna mettere per educazione.
Spesso cose scomodissime anche se estremamente belle all'apparenza.
Detto così sembra sia un universo sovradimensionato e un po' inutile, ma c'è sempre l'angolo giusto, quello che da senso a tutto, quello dei sentimenti comodi e che ci stanno addosso come una seconda pelle, delle persone che anche se dimentichiamo per un po' in un angolo sommerse sotto tanta vita, tirarle fuori è sempre una meraviglia e infilarsele fa stare talmente tanto bene che viene quasi il magone.
Loro san fare più pulizia, tagliano, buttano, non tengono sentimenti vecchi sperando di riuscire a rientrarci, passano ad altro, senza troppa attenzione per la moda ma con un occhio, molto occhio, di riguardo per la comodità.
Detta così è più pragmatico è vero, più lucido, più, appunto, logicamente basico.
Ma davvero vorremmo cambiare la nostra incasinatissima e universale cabina armadio emozionale con il loro ordinato e smilzo armadietto a due ante?
Mah...Boh
Forse.....sì insomma proprio proprio universo è un tantino esagerato, pianeta magari, microcosmo..troppo, landa...desolata..no desolata no, son cattiva, a tirar su compagnia son bravissimi, molto più di noi.
Ma chiamarlo universo è veramente tanto, io spesso elogio la loro basicità che si contrappone alla nostra ostinazione nell'essere contorte, ma appunto perché basici in un universo ci starebbero un pochino troppo comodi.
Ma non crediate che voglia sminuire, la basicità è bella, è schietta, è assolutamente trasparente, compri a scatola aperta.
Noi abbiamo bisogno di un universo, abbiamo così tante paturnie e cambi di opinione che ci facciamo il cambio di stagione, ci siamo inventate le cabine armadio per poterci mettere tutte le emozioni e le dietrologie che vediamo nascoste in un “ciao come stai”.
Ma è così, non possiamo farci niente, a noi serve spazio, dobbiamo vagliare,scremare decidere se quel che abbiamo sentito significava quel che pareva o se sotto c'erano machiavelliche elucubrazioni.
Visto, basta guardare come parliamo, machiavelliche elucubrazioni, un uomo avrebbe detto seghe mentali, veloce, pulito, insomma pulito non tanto, comunque di sicura efficacia.
Noi dobbiamo abbinare le emozioni e visto che la cosa più trendy che abbiamo è, e resta, sempre la testa, le conformiamo con la stagione in corso.
D'estate è di moda l'allegria, con un pizzico di civetteria e a tratti un tocco di sensualità, deve essere accennata come fosse una cintura in tinta o un cappello fashion.
D'autunno, più rigore con ancora un accenno di solare gaiezza ma che stempera già nel contegno algido invernale.
D'inverno siamo più austere, meno inclini alle socializzazioni ma con una propensione a sorpresa per le coccole anche audaci, che scaldano i piedi e mitigano il letargo.
A primavera ci apriamo a nuove vite e nuovi incontri.
E sì un universo ci serve eccome.
Le stagioni maschili....non saprei, ecco ce l'ho, d'inverno per correre si mettono la maglia termica, e a calcetto giocano sotto il pallone gonfiabile.
D'estate no.
Per il resto, uscire escono, socializzare socializzano, provare ci provano e questo in tutte le stagioni.
D'estate ci riescono effettivamente di più, ma credo che sia da imputare all'impennata del nostro cotè puttanesco che alle loro capacità di seduzione.
Quindi ricapitolando, sì ci vuole un universo femminile e, esattamente come i nostri armadi, lo riempiamo di cazzate; di cose che dovremmo buttare; di amori che non ci vanno più bene o ci stanno malissimo addosso e che teniamo sperando che con un cambio taglia possano venir utili; di amicizie che son passate di moda; di persone che ci hanno regalato e che non ci sono mai piaciute, ma che a volte bisogna mettere per educazione.
Spesso cose scomodissime anche se estremamente belle all'apparenza.
Detto così sembra sia un universo sovradimensionato e un po' inutile, ma c'è sempre l'angolo giusto, quello che da senso a tutto, quello dei sentimenti comodi e che ci stanno addosso come una seconda pelle, delle persone che anche se dimentichiamo per un po' in un angolo sommerse sotto tanta vita, tirarle fuori è sempre una meraviglia e infilarsele fa stare talmente tanto bene che viene quasi il magone.
Loro san fare più pulizia, tagliano, buttano, non tengono sentimenti vecchi sperando di riuscire a rientrarci, passano ad altro, senza troppa attenzione per la moda ma con un occhio, molto occhio, di riguardo per la comodità.
Detta così è più pragmatico è vero, più lucido, più, appunto, logicamente basico.
Ma davvero vorremmo cambiare la nostra incasinatissima e universale cabina armadio emozionale con il loro ordinato e smilzo armadietto a due ante?